Di Francesco, Aglietti e Vanoli il Venezia sceglierà uno dei tre
Intanto Soncin prepara la trasferta di Como: “ripescati” Johnsen, Haps e Crnigoj. Soluzione ad interim? In caso di vittoria la società potrebbe anche confermarlo
Francesco Gottardi
Il toto-allenatori continua. Mentre la squadra è temporaneamente affidata ad Andrea Soncin, il Venezia è al lavoro per trovare l’erede di Ivan Javorcic sulla panchina arancioneroverde. E il cerchio si fa sempre più ristretto. Iachini, D’Aversa e Stellone non sono stati convinti dal progetto del club. Così soltanto tre nomi restano caldi: Eusebio Di Francesco, ancora sotto contratto con l’Hellas Verona, poi Alfredo Aglietti e Paolo Vanoli, svincolati dopo le rispettive esperienze alla guida di Reggina e Spartak Mosca.
TRIPLICE BIVIO
Sono profili completamente diversi, ciascuno con le sue criticità. L’ex allenatore della Roma in questi giorni ha avuto diversi contatti con Niederauer e soci. Era pure presente al Penzo durante Venezia-Frosinone. E ha l’appeal di chi è arrivato fino alle semifinali di Champions League, nonostante sia in una fase calante della propria carriera. Il nodo però sarebbe soprattutto economico: Javorcic qui percepiva 300mila euro, Di Francesco a Verona almeno il doppio. La distanza fra le parti resta importante e il Venezia non può permettersi più di tanto.
Aglietti invece è un veterano della Serie B, dove allena ininterrottamente dal 2010: ieri c’è stato un incontro con gli arancioneroverdi, ma la dirigenza vorrebbe assicurarsi qualcuno che abbia dimestichezza con la lingua inglese, visto lo spogliatoio cosmopolita.
E in questo senso intriga Vanoli, che ha giocato nei Rangers ed è stato collaboratore tecnico del Chelsea. Ha pure il marchio dell’ex dalla sua – 62 presenze e 2 gol in maglia Venezia, tra il 1993 e il 1995 – ma non ha mai allenato in cadetteria.
La quarta strada? Quella che porta a Soncin: se la soluzione interna promettesse bene contro il Como, sarebbe possibile che Niederauer e soci optino per chi fino a pochi giorni fa chi era a guida della Primavera.
LA SQUADRA DI SONCIN
In attesa di sviluppi, come giocherà questo Venezia? La prima missione di Soncin è recuperare i pezzi grossi che Javorcic vedeva poco: Haps, Crnigoj, Johnsen. Soprattutto il norvegese, in astinenza da ritmo partita e che proprio con Soncin in panchina aveva centrato il suo unico gol in Serie A, lo scorso 8 maggio nel memorabile 4-3 sul Bologna. Anche Cuisance è chiamato a ritrovare se stesso e gli alti livelli di inizio stagione.
Da Ceccaroni a Svoboda, altri uomini fissi del suo Venezia, il ‘Cobra’ li conosce tutti benissimo. Resta il rebus del modulo: Soncin aveva esordito con un 4-3-2-1 sul campo della Juve, per poi abbandonarlo dopo il ko di Salerno e passare al 3-5-2. Più dello schieramento, conterà soprattutto l’atteggiamento e la voglia di rivalsa di questi ragazzi. L’allenatore dovrà soltanto incanalarla: facile a dirsi, vedremo a farsi.
GIUDICE SPORTIVO
Nel frattempo il Venezia deve fare i conti con un’ammenda da 1.500 euro, comminata dal giudice sportivo poiché i sostenitori della squadra di casa hanno lanciato un petardo nel recinto di gioco al 24’ del secondo tempo del match contro l’Ascoli. Confermata la squalifica di una giornata a Jesse Joronen, espulso poco più tardi per fallo da ultimo uomo.
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