Grigolato, Acli: «Un piano per l’ambiente e qualcuno dica agli anziani come pagare le bollette»
«L’astensione ha colpito anche gli elettori cattolici, molti sono disorientati Credo che soprattutto i più giovani abbiano referito restare a casa»
Francesco Furlan
Ci sono anziani che già si rivolgono a noi perché non sanno come pagare le bollette. Ho sentito dire dai leader del futuro governo che adesso l’Europa dovrà vedersela con l’Italia, ma non ho sentito una risposta concreta per aiutare queste famiglie. Per non parlare dell’ambiente, tema sparito dalla campagna elettorale».
Paolo Grigolato è schietto come sempre. Cinquantasette anni, di Mirano, è il presidente provinciale delle Acli dal 2016, al secondo mandato. Una rete di 22 circoli in tutta la provincia di Venezia, oltre duemila soci, una rete di servizi tra Caf e Patronati, con 13 sedi e una media di 55 mila utenti all’anno.
Grigolato, qual è il dato politico che più l’ha sorpresa di queste elezioni politiche?
«Che Giorgia Meloni avrebbe vinto era previsto, ma non immaginavo con uno stacco così forte rispetto alla Lega, anche qui in Veneto e a Venezia. L’astensionismo è stato alto ma per fortuna, da questo punto di vista, non siamo ancora gli Stati Uniti».
Rispetto a due anni fa, anche nel Veneziano, ha votato il 10% in meno degli aventi diritto. Perché c’è questa disaffezione?
«È stata una campagna elettorale velocissima, fatta d’estate, con una legge elettorale che annulla il rapporto con i candidati e gli eletti. Poter scegliere chi votare farebbe la differenza. Ma più in generale sempre più persone faticano a sentirsi rappresentate. Ho un figlio di 14 anni, usa Tik-Tok. Il messaggio politico ai giovani si è ridotto a video di pochi secondi. Sarà interessante conoscere le fasce con l’astensionismo più alto. Coinvolgere le persone, anche per noi, è sempre più difficile».
I corpi intermedi come le associazioni sono in crisi.
«Sì, ce lo diciamo da vent’anni. Ma non possiamo abdicare al nostro ruolo. Detto questo trovo incredibile che, nel 2022, non ci sia un modo per far votare gli studenti fuori sede. Non tutti possono fare centinaia di chilometri per tornare a casa a votare, che Paese vecchio».
Come Acli vi siete impegnati in una campagna di sensibilizzazione per andare a votare. Crede che l’astensionismo riguardi anche i cattolici?
«Certo. Una volta c’era la Dc. Il riconoscimento era più semplice. Poi è cambiato tutto, il voto cattolico ha preso direzione diverse. Ed è evidente che in questa fase molti hanno votato per Meloni».
Ci sono dei temi che nella campagna elettorale non sono stati affrontati come invece sarebbe stato necessario?
«Ne cito due. Il caro bollette e i temi ambientali. Nei nostri centri ci sono già famiglie, soprattutto anziani, che hanno la pensione minima e non sanno che fare. Durante l’estate il gas si usa poco, molti anziani non hanno l’aria condizionata, ma tra poche settimane sarà un disastro. Mi pare che risposte concrete, risorse sicure, non ce ne siano. L’Europa dovrà vedersela con noi, ok, ma che vuol dire esattamente? I temi ambientali invece sono del tutto spariti, eppure i segnali del cambiamento climatico sono sotto i nostri occhi, tutti i giorni, anche nel nostro territorio».
I temi ambientali interessano soprattutto i giovani. Papa Francesco qualche giorno fa da Assisi, partecipando all’evento Economy of Francesco, ha invitato i ragazzi a “fare chiasso”.
«I ragazzi devono fare chiasso, devono farsi sentire, ben vengano i movimenti come “Fridays for Future” anche se non vanno bene le esagerazioni come quelle di Venezia, dove all’ultima manifestazione sono state imbrattati di vernice alcuni negozi. La politica dovrebbe farsi carico delle istanze di questi movimenti, cambiare la rotta. Tutti abbiamo ancora negli occhi le immagini dell’alluvione delle Marche, pensiamo alla fragilità di Venezia. Quel che mi preoccupa è che, mentre tutti gli scienziati sono concordi sui rischi che corre il pianeta, chi ha vinto abbia come riferimento Donald Trump, che aveva avviato la procedura per uscire dagli accordi sul clima di Parigi. Io credo che serva un grande piano per l’ambiente. Questa dovrebbe fare il governo. Non ci sono più scuse. I numeri assicurano la stabilità alla futura maggioranza e al governo. Ora arrivino le risposte».
Ha fatto molto discutere, nei giorni scorsi, una lettera pubblicata dal quotidiano Avvenire nel quale, rivolgendosi al direttore Marco Tarquinio, il filosofo ateo e non credente Alessandro Tessari diceva di sognare un partito del Papa.
«Io ci metterei la firma. Papa Francesco è il politico più fine che ci sia in circolazione. Ma credo che, a conti fatti, saremmo in pochi».
È probabile che arriverà una stretta sull’accoglienza dei migranti. È preoccupato?
«Staremo a vedere quali saranno le decisioni del governo. Faranno il blocco navale? Vedremo. I disperati continueranno a scappare dalla guerra e dalla miseria mettendo a rischio la loro vita. Sulla rotta balcanica, che riguarda da vicino il Nordest, ci sono persone bloccate da 5 anni dietro le reti in Grecia. L’unica soluzione sono i corridoi umanitari, come si fa in Germania. Anche perché degli immigrati c’è bisogno. Non serve andare a prenderli in Venezuela solo perché sono cristiani, di origine italiana e hanno la pelle bianca».
I commenti dei lettori