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Multa da 600 euro per un cartellone a distanza di tre anni

Lisette Caputo, “perlera” muranese, contro la sanzione ricevuta dal Comune per fatti del maggio 2019

eugenio pendolini
2 minuti di lettura

La multa di 660 euro arrivata dopo tre anni e contestata. A lato Lisette Caputo

 

VENEZIA. Le multe hanno la memoria lunga, anche troppo. E così a distanza di oltre tre anni, all’artista e “perlera” muranese Lisette Caputo è stata recapitata nei giorni scorsi una multa da 660 euro per aver esposto dalla sua abitazione un cartellone pubblicitario senza autorizzazioni che riguardava un festival patrocinato, questo sì, dal Comune.

«Ma io l’ho tolto all’istante dopo i rilievi degli agenti», sbotta l’artista con oltre 20 anni di mestiere artigiano alle spalle, ideatrice e promotrice del “Festival Arts’ Connection” arrivato ormai alla decima edizione, «mai e poi mai mi sarei aspettata una sanzione a distanza di tutto questo tempo.

Tanto meno in questo momento di grande difficoltà dopo due anni di pandemia, di rincaro di gas. Noi artigiani del vetro siamo gli ultimi depositari di un antico mestiere, ma così siamo destinati a sparire».

Caputo non ha alcuna intenzione di accettare la sanzione e il prossimo lunedì, fa sapere, insieme al suo avvocato intende impugnare la multa davanti al giudice di pace.

I fatti, come detto, risalgono al maggio del 2019 e a finire nel mirino della polizia locale all’epoca era stato il cartellone che pubblicizzava una mostra dal nome “Murano km 0” a cui era stato aggiunto: Padiglione del vetro dal 5/5/19 al 31/10/19. Interesting glass, www.artsconnection.it #outbiennale 2019”.

Insomma, un chiaro riferimento a un’esposizione in corso all’epoca dei fatti legata al festival che in quell’anno era dislocato in varie realtà cittadine: il Museo del vetro di Murano, il Museo del tessuto e del profumo - Palazzo Mocenigo, il Padiglione del Vetro, la Maison Lisette Murano e Ca’ Vendramin Calergi.

L’intento di quella edizione era infatti di superare confini e “canoni” guardando anche alla musica, alla moda, al design, all'artigianato, alla fotografia, alla scultura e alla pittura.

A distanza di tre mesi da quel primo verbale degli agenti, la spiegazione dell’artista non aveva convinto la Polizia locale. Nel dettaglio, l’artista si era giustificata spiegando che il festival del vetro Arts Connection era stato concordato con il Comune di Venezia, con annessa copertura mediatica tramite conferenza stampa, locandine, banner esterno al padiglione.

Alcuni problemi, a detta dell’artista residente a Murano, si erano già creati con alcuni banner. La giustificazione del Comune si era però basata sull’assenza di atti autorizzativi rispetto al cartellone esposto dalla propria abitazione (circostanza confermata dall’artista), motivo per cui i vigili avevano confermato la sanzione alla luce dell’articolo 5 del regolamento Canone Autorizzatorio per l’installazione dei mezzi pubblicitari.

«Ho sempre diretto il festival in modo adeguato», conclude Caputo, «chiedo ogni anno i protocolli al Comune in modo tale da fare tutto in regola. Forse diamo fastidio, ma in questo momento di grande difficoltà pagare questa multa è davvero un salasso. E poi perché arriva solo oggi? Non mi arrendo, farò ricorso al giudice di pace con il mio avvocato».

Dal canto suo, il Comune fa sapere che in caso di presentazione del ricorso la pratica sarà valutata nel merito della faccenda. 

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