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Venezia, case a settemila euro al metro quadro. Solo Milano e Roma sono più care

i dati dell’Agenzia delle Entrate. In città gli affitti variano dagli 8 ai 22 euro al metro quadro. L’associazione Bre.VE: «Difficile per un Comune renderli più economici»

roberta de rossi
2 minuti di lettura

VENEZIA. A Venezia, una casa “normale” - abitabile, seppur bisognosa di qualche lavoro di ammodernamento - non costa meno di 3300 euro al metro quadro, per salire fino a una media di 7200 euro, se si tratta di abitazioni in “ottimo” stato. Quanto agli affitti non scendono mai sotto gli 8 euro al metro quadrato per salire fino ai 22.

È una miniera di informazioni la banca dati dell’Agenzia delle Entrate: alla voce “quotazioni immobiliari” è in grado di fornire città per città, quartiere per quartiere, il prezzo di case, negozi, uffici. Per l’acquisto e per l’affitto. Dati relativi al secondo semestre del 2021.

Concentrandosi sul prezzo delle abitazioni in “ottimo” stato del solo sestiere di San Marco e confrontandolo con quello delle case nel centro-centro di altre città turistiche, l’associazione Bre.VE - che riunisce proprietari e gestori di appartamenti in locazione turistica - ha stilato una classifica che vede Venezia come terza città più cara d’Italia. Se nel cuore storico in laguna i prezzi al metro quadro variano tra 4700 e 7200 euro (e dai 14 ai 22 al mq per l’affitto); a Milano in area Duomo, San Babila e Montenapoleone schizzano tra i 8900 e i 12.700 euro, con canoni tra i 28 e i 38 euro al metro quadro. Segue, ben distante, Roma, dove a Trastevere le case costano da 5 mila ai 7700 euro e gli affitti variano tra i 15 e i 23.

La tabella con i prezzi delle case per sestiere e zona

Meno cara di Venezia è Firenze, dove acquistare una casa in zona di pregio tra piazza della Signoria, Duomo e Palazzo Pitti costa tra i 3 mila e i 4600 euro e gli affitti vanno da 9,2 a 18 euro al mq. Infine, in quinta posizione c’è Bologna, dove nel centro storico le case sono in vendita in media tra i 2600 e i 4900 euro al mq e gli affitti variano da 9 a 15 euro.

Ora, perché l’associazione Bre.VE - nata per contestare limitazioni al mercato immobiliare degli affitti turistici - si è concentrata sul cuore delle città storiche? Per difendere l’idea alla base dell’associazione: non è l’affitto turistico a sottrarre case ai residenti.

Le “cassaforti” appese in ogni dove, che contengono le chiavi degli appartamenti in affitto turistico. 

«Abitare nei centri storici di Milano, Roma e Venezia presuppone il poterselo permettere», commenta in una nota la presidente Olimpia Scappini, «appare alquanto difficile per qualsiasi amministrazione comunale riuscire a rendere economico il costo dell’abitazione in città di grande pregio patrimoniale, artistico e culturale. Tra l’altro si tenga conto che l’Agenzia delle Entrate dispone di dati incrociando gli archivi delle note di trascrizione degli atti di compravendita, le note di registrazione degli stessi atti, gli archivi censuari del Catasto fabbricati. Nella realtà accade che, come tutti sanno, spesso le compravendite o anche gli affitti hanno un’area di evasione fiscale e quindi anche i prezzi sul mercato sono da considerare più alti in base agli andamenti economici generali».

D’altra parte, chi chiede una regolamentazione del mercato degli affitti turistici, ritiene che siano proprio questi ultimi a spingere verso l’alto i costi in città: e in questo senso va il decreto approvato dal Parlamento su proposta del deputato Pellicani, che dà al Comune il potere di stabilire un tetto di giorni per gli affitti liberi senza partita Iva. Quel che è certo, è che comprare casa a Venezia è affare per benestanti.

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