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Venezia: effetto Mostra del cinema, hotel al completo e prezzi alle stelle per gli ultimi posti

La città e soprattutto il Lido si preparano a ospitare le star. Scarpa (Ava). «La Biennale attira sempre turisti di qualità»

Vera Mantengoli
2 minuti di lettura

Rocío Muñoz Morales, madrina della Mostra (Mario Cartelli/LaPresse)

 

VENEZIA. Dal 31 agosto un’altra Venezia sbarcherà in città, anzi una Venezia più grande. Dopo la crisi dovuta ad acqua alta e pandemia, torna il tutto esaurito negli alberghi per un totale di circa 60 mila posti letto tra hotel ed extralberghiero. Diecimila persone in più rispetto ai recenti dati che registrano poco meno di 50 mila residenti nella città storica.

Un’altra città fatta di star del cinema, case di produzione e distribuzione, stampa nazionale e internazionale e critici, un mondo di appassionati che confluirà al Lido di Venezia fino al 10 settembre, cambiando anche l’isola. «Il futuro di Venezia è andare verso questo tipo di turismo culturale», spiega Claudio Scarpa dell’Ava. «Ben vengano occasioni come quella della Biennale Cinema perché arrivano persone colte, che amano la città e che ci tornano non appena possono. Sono questi i turisti di cui ha bisogno Venezia». Domani inaugura la 79. Mostra del Cinema con il Red Carpet, una manna per i tanti albergatori che provengono da due anni di crisi, ma soprattutto si avviano verso un inverno preoccupante a causa del rincaro energetico e del gas.

Anche per questo i prezzi che per i comuni mortali sembrano stellari, vengono giustificati dagli albergatori. «Siamo in alta stagione e con un evento di questo calibro è ovvio che le stanze costino di più», spiegano Scarpa e Antonio Vianello dell’Hotel Villa Mabapa, referente del Lido per l’Ava.

«Nonostante quest’estate si siano raggiunti i livelli di un turismo pre pandemia, bisogna tenere presente da dove proveniamo: un calo mai visto dopo l’acqua alta del 2019 e due anni di pandemia che hanno costretto molti a chiudere». Guardando i prezzi: ieri su Booking per una persona dal primo al 4 settembre al Belmond Hotel Cipriani una stanza costava quasi 19.500 euro, il più alto in tutta Venezia se paragonato ai quasi 11 mila del Metropole, ai 3.500 del Londra Palace, ai 5.000 dell’Hilton. Per gli alberghi più normali, comunque la cifra si aggira sui 1.000 euro per quattro notti, mentre la piattaforma Airbnb offre prezzi più contenuti, ma comunque ancora pochi. Un concentrato di turisti che stride con gli altri mesi dell’anno, soprattutto al Lido, ma che trasforma l’isola per questi dieci giorni in una favola, con feste esclusive, musica e fiumi di fan che da quest’anno torneranno (dopo due anni) a guardare il red carpet. Dieci giorni con la sicurezza al varco per controllare il via vai di persone e di curiosi che sperano in un selfie con una star. Introiti che a pioggia ricadono sui trasporti privati, come i tassisti, nei ristoranti e per Scarpa anche nei musei.

«Questa tipologia di turisti va nei musei che durante l’estate vengono penalizzati. Per questo ringrazio il presidente della Biennale Roberto Cicutto per avere sempre garantito la Mostra». La preoccupazione è molto alta per gli albergatori del Lido che nei mesi invernali, a causa del rincaro energetico, saranno costretti a chiudere per riaprire a Pasqua. «Non penso che ci saranno grandi novità sul fronte del rincaro bollette» spiega Vianello. «Se va avanti così non riusciremo a garantire i mesi invernali e dovremo chiudere i primi di novembre». Una magia che dura dieci giorni, ma che lascia aperti interrogativi sull’isola come il destino dell’ex ospedale al mare, il futuro del Des Bains, appena venduto all’operatore alberghiero inglese London & Regional Hotels e gli altri mesi dell’anno. A breve però si alzerà il sipario e per dieci giorni si vivrà un sogno che tamponerà in parte il ritorno alla realtà.

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