Chioggia di nuovo sul New York Times tra crocieristica, cicchetti e spopolamento
Secondo articolo del 2022 sulla testata Usa per raccontare la città. Il sindaco Armelao entusiasta: «Ora aspettiamo il direttore del giornale»
CHIOGGIA. Chioggia di nuovo protagonista delle cronache americane. Il New York Times per la seconda volta ha dedicato un ampio reportage alle bellezze della cittadina lagunare raccontando perché qualche giorno di vacanza in città possa essere preferibile a un soggiorno a Venezia. A inizio anno il Nyt aveva “benedetto” Chioggia, inserendola tra le 52 mete mondiali di vacanza suggerite per il 2022. Ora un lungo articolo per spiegare il perché di questo suggerimento.
La giornalista Anna Momigliano questa volta ha deciso di visitare personalmente la città, di viverla per un paio di giorni e carpirne i segreti. È arrivata a Chioggia a inizio agosto, in contemporanea con l’ennesimo attracco di una nave da crociera della Viking Cruises e con le “Baruffe in calle” di Pierluca Donin. Ha quindi potuto godere di uno scenario d’eccezione per cogliere alcune peculiarità della città. Parte dei 930 passeggeri della Viking si è disseminata per le calli e i campielli di Chioggia, facendo risuonare nel mezzo del dialetto chioggiotto lo slang americano, così noto all’autrice. Seguendo i crocieristi ha potuto capire i punti di forza della città, la sua “veracità” di cui parla nel pezzo, l’autenticità della gente, l’arte del centro storico, il mercato del pesce, i palazzi e ponti. Una sorta di “rivincita” su Venezia, da tutti considerata sorella maggiore, ma in realtà con una storia meno antica di quella di Chioggia.
Di questo Momigliano ne ha parlato anche con il sindaco Mauro Armelao che da mesi sta insistendo su Chioggia come realtà autonoma che non deve vivere di luce riflessa. Momigliano si è confrontata anche con il presidente degli albergatori Giuliano Boscolo Cegion per capire i nuovi flussi di turismo affascinati dal centro storico come elemento complementare alla spiaggia o anche alternativo. Ha girato per i bacari e le cicchetterie di riva Vena e ha conosciuto i giovani imprenditori che hanno scommesso sulla rinascita della riva. Mattia Perini di Altrove e Diego Ardizzon della cicchetteria da Nino Fisolo hanno raccontato che metà dei loro clienti sono turisti e che gli americani impazziscono per il finger food, meglio noto in città come cicchetti e spunciotti. Un accenno anche al proliferare dei b&b con il rischio di spopolamento e la necessità che il fenomeno sia regolamentato per evitare “l’effetto Venezia”.
«Chioggia di nuovo sul New York Times è una favola che continua», commenta Armelao, «Ringrazio Anna Momigliano, la fotografa Suzan e la redazione del Nyt per l’attenzione che stanno dedicando alla nostra città. Ho incontrato Anna, una ragazza precisa, puntuale e anche curiosa di conoscere la nostra città. È stata qui per lavoro durante i primi giorni di agosto e ha avuto modo di conoscere altre curiosità della nostra città e altri angoli nascosti durante le “Baruffe in calle”. Sono felice per questo suo secondo articolo sulla nostra città. Chissà se un giorno potremo avere in città, assieme a Anna, anche il direttore del New York Times. Ne saremmo onorati».
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