Venezia, l’ultima trovata dei turisti. In giro per i canali con un canotto gonfiabile
La fotografia ha subito fatto il giro della rete, suscitando lo sdegno dei residenti, esasperati di fronte al turismo cafone
Eugenio Pendolini
VENEZIA. “Siamo a Venezia, c’è bel tempo. Perché non ci facciamo un giro per i canali con il canotto gonfiabile?”. È quello che deve aver pensato una coppia di turisti immortalati questa mattina, 28 agosto, in Corte dei Pali, a due passi dalla Strada Nuova nel sestiere di Cannaregio.
Un piccolo canotto appoggiato a terra, un altro caricato in spalla e portato chissà dove. Tanto che la cameriera del pub in Strada Nuova, davanti al quale si erano sistemati i due turisti, ha chiesto di spostarli per non bloccare l’ingresso del locale. Ovviamente, tutto vietato dai regolamenti. Neanche fossimo in riva alla spiaggia.
La foto è stata pubblicata da Venessia.com su facebook. E nel giro di pochi minuti, sono piovuti diversi commenti di residenti esasperati. C’è perfino chi ha pubblicato una foto di due sacchi a pelo in corte de l’Albero: evidentemente, la città attira anche per la sua capacità di diventare un campeggio a cielo aperto.

Sono soltanto gli ultimi di una lunga serie di episodi di degrado che – ormai da tempo – stanno caratterizzando l’estate veneziana. Che si tratti di tuffi in canale dalle fondamenta cittadine se non addirittura dai ponti, scorrazzate in Vespa lungo le Zattere, qualche pagaiata in canoa fino alla surfata immortalata da decine di cellulari in Canal Grande, il campionario di episodi è stato lungo e vario. Per non parlare dei bacari tour o degli addii al celibato/nubilato che, imperterriti, continuano ogni weekend.
Addirittura nei giorni scorsi una festa di laurea è arrivata ad insozzare i muri della chiesa di Santi Apostoli, suscitando non poche polemiche da parte dei cittadini e dei fedeli. In alcuni casi, puntuali sono arrivate le multe della polizia locale. Ma gli agenti non possono essere onnipresenti, e così in questa estate di ritorno alla pseudo-normalità dopo due anni di pandemia, molti episodi di degrado cittadino continuano a rimanere impuniti.
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