Bilancio Biennale a Venezia, balzo dei ricavi. Due terzi da biglietti e sponsor
L’utile d’esercizio è di 6,8 milioni di euro, ora si apre la partite dell’investimento dei fondi Pnrr
Enrico Tantucci
VENEZIA. Dopo l’uscita dall’emergenza Covid, il bilancio della Biennale scoppia di salute. Si conoscono infatti nel dettaglio le cifre del bilancio consuntivo 2021 della Fondazione presieduta da Roberto Cicutto, che indicano una situazione estremamente lusinghiera per le casse dell’ente che ha in corso la Mostra Internazionale d’Arte e si accinge ad aprire quella del Cinema.
Il bilancio si è chiuso infatti con un utile di 6, 8 milioni di euro, dopo che lo scorso anno con l’emergenza sanitaria aveva registrato un passivo di 451 mila euro ampiamente coperto dalle riserve, rispetto a previsioni che indicavano una possibile perdita di 2, 5 milioni di euro.
Un risultato straordinario dovuto, oltre che ai ristori ricevuti dal Governo, a ricavi molto superiori del previsto dalla Mostra del Cinema, nonostante il contingentamento al 50 per cento dei posti disponibili per le presenze. E a un aumento consistente dei ricavi di bigliettazione della Mostra Internazionale di Architettura, cresciuti di circa il 10 per cento rispetto all’edizione del 2018, l’unica con cui è possibile fare un confronto, visto che il 2020 è stato condizionato dal Covid.
Letteralmente “esplosi” i ricavi della Biennale che nel 2018 erano di 39,4 milioni di euro e che a fine 2021 sono saliti a 49,2 milioni. Per questo la Biennale può permettersi di pagare i fornitori pronto cassa, senza mesi di attesa come per altre istituzioni pubbliche.
E può evitare di ricorrere all’indebitamento bancario di inizio anno per far partire le sue attività, grazie agli oltre 8 milioni di euro di liquidità di cassa. Per questo la Biennale può anche coprire il 66%o dei costi delle sue attività con entrate proprie, al netto dei contributi pubblici che riceve. Un risultato unico per un’istituzione culturale italiana dedicata al contemporaneo.
A irrobustire il quadro economico ci sono poi i finanziamenti straordinari ricevuto dallo Stato all’interno del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza per i cosiddetti generatori culturali. Sono circa 169, 5 milioni di euro, di cui quasi 110 saranno impiegati per il restauro di parti dell’Arsenale e per l’insediamento qui del nuovo Centro internazionale di ricerca sulle arti contemporanee legato all’Asac, l’Archivio della Biennale qui trasferito e che già a novembre produrrà i risultati di una prima ricerca sui visitatori della fondazione condotta con gli studenti di alcune università italiane, tra cui Ca’Foscari e Iuav.
Altri 32,3 milioni saranno impiegati per interventi di restauro del Padiglione Centrale e dei Giardini e altri 12 milioni per interventi sugli edifici che ospitano la Mostra del Cinema al Lido. In forte crescita anche il patrimonio netto della Fondazione, che passa da 39,3 a 46 milioni di euro.
E risultati più che lusinghieri anche per il sito web della Biennale che ha visto nel 2021, circa 2,6 milioni di utenti, praticamente raddoppiando quelli dell’anno precedente. Anche le previsioni per il 2022 sono buone, perché ipotizzano un utile di 2,5 milioni di euro che è pero destinato probabilmente a salire, visti anche i numeri in forte crescita dei visitatori della Mostra di Arti Visive che si chiuderà a novembre inoltrato. La Biennale raccoglie anche oltre 5 milioni di euro annui di sponsorizzazioni confermando il suo “appeal” ormai internazionale. Anche il Comune potrebbe aiutarla a operare meglio.
Ad esempio rinnovando la concessione gratuita sulla sede di Ca’ Giustinian e sul Padiglione Centrale dei giardini che è scaduta nel 2017 – ormai cinque anni fa – e non è mai stata rinnovata.
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