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Rimontona Venezia. Javorcic azzecca i cambi e batte il Sudtirol

Cuisance e Pohjanpalo sono determinanti nella rete del pareggio. Nel finale l’arrembaggio e arriva l’autorete di Curto. A Greco non basta Odogwu

Francesco Gottardi
2 minuti di lettura

BOLZANO. Festa a sorpresa, a giochi finiti. E per una volta, dopo mesi di beffe micidiali, benedetto extra-time: il Venezia rischia grosso a Bolzano, va sotto nel punteggio, ma alla fine esulta al 95’. Arrivano così i primi tre punti dell’èra Javorcic, bravo a raddrizzarla coi cambi e implacabile contro la sua ex squadra. Che pur in tutti i suoi limiti aveva mandato in tilt la superiorità tecnica arancioneroverde. Sembrava l’ennesima notte grama. Invece voilà Cuisance, che, spente le sirene di mercato, festeggia con il suo primo gol arancioneroverde: il francese è un lusso evidente per la Serie B. Ma la giocata-partita arriva da De Vries, classe 2002 già protagonista. Ci sarà da divertirsi.

SBADIGLI. Ritmi soporiferi in avvio, il Sudtirol ci tiene a ben figurare all’esordio assoluto in B davanti al proprio pubblico ma gli arancioneroverdi non si fanno sorprendere: Haps tiene le sgroppate di Carretta sull’out di sinistra, Wisniewski giganteggia sulle palle alte. E con pazienza gli uomini di Javorcic tessono la trama. Prima occasione al minuto 15: bella combinazione fra gli ex Frosinone Novakovich-Zampano, cross del terzino, Tessmann si inserisce coi tempi giusti ma non riesce ad angolare il suo colpo di testa. Fra i biancorossi Odogwu è un totem solitario, così l’iniziativa resta agli ospiti. Al 26’ il solito Zampano ispira e Pierini tenta il sinistro a giro: deviazione provvidenziale. Il Venezia macina corner, Johnsen sprinta, manca però la giocata decisiva. Haps ci va vicino alla mezz’ora: sassata dal limite che sfiora il bersaglio. Stessa sorte per il gran destro di Crnigoj, a ridosso del 45’. Folate varie, spezzettate. Troppo poco per mettere la testa avanti: il problema è all’origine, con Busio davvero lento e prevedibile in cabina di regia.

A FONDO. Javorcic non cambia nulla all’intervallo, arancioneroverdi ancora imbrigliati dall’ordinata difesa del Sudtirol. Ci vuole una fiammata: al 56’ traversone basso di Johnsen, astuto velo di Tessmann, Crnigoj impatta a botta sicura ma uno sfortunato tocco di Novakovich toglie la palla dallo specchio. E puntuale, ecco la legge del gol sbagliato-gol subito. Rovesciamento di fronte, Carretta crossa dal fondo, Odogwu tutto libero si tuffa e trova la prima rete cadetta nella storia del Sudtirol: la segna chi fino a tre anni fa giocava nei dilettanti, favola nella favola. Druso in delirio, Venezia tramortito.

CAMBI JOLLY. È il momento di Cuisance – fuori il disastroso Busio –, dentro anche il debuttante Pohjanpalo per Novakovich. E subito il finlandese trova il filtrante giusto per Johnsen: da due passi Poluzzi ipnotizza l’ex Ajax, che fra le tante qualità non annovera il killer instinct. Haps e compagni adesso premono forte. Al 75’ splendido flipper costruito sull’asse Tessmann-Cuisance, volée di Pierini, vola Poluzzi in corner. Poi Johnsen: destro a giro, stavolta di repertorio, palla che sfiora l’incrocio. Javorcic cambia le ali, tocca a Connolly e De Vries. Il muro biancorosso sembra reggere. Ma proprio quando tutta Bolzano accarezza la vittoria, sboccia la classe di Cuisance: uno-due con Pohjanpalo, sinistro imparabile dal limite dell’area e di nuovo parità. Finale tutto da vivere, Sudtirol alle corde, il Venezia prova a ribaltarla con frenesia. E con un po’ di buona sorte ci riesce: ultima azione, cross teso del baby De Vries, deviazione suicida di Curto. 1-2 servito, fra i monti risuona ancora forte l’eco di Javorcic. Non poteva essere più fiction di così.

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