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Sos infermieri per la Rsa di Chioggia. Cinque candidati, tutti bocciati

Uno degli aspiranti, con 20 anni di esperienza: “Troppe domande nozionistiche”. Cisl critica: “Giudicate inidonee persone che hanno già lavorato in ospedale”

Maria Ducoli
1 minuto di lettura

CHIOGGIA. Cinque candidati alla posizione di infermiere a tempo indeterminato nella residenza per anziani Casson di Chioggia: nessuno aveva superato la prova scritta del concorso. Situazione che aveva fatto insospettire la Cisl Fp oltre all’amministrazione comunale: com’è possibile che in un momento in cui la carenza di infermieri è un problema globale, nemmeno uno di quelli che si sono presentati sia stato ritenuto idoneo?

Tra i candidati, c’era chi vantava 20 anni di esercizio della professione. «Com’è possibile che un infermiere venga ritenuto sufficientemente idoneo a svolgere il suo lavoro per l’Usl ma non per la Rsa?» si chiede Paolo Lubiato (Cisl). Non sa cosa rispondere uno dei candidati al concorso, in corsia da trent’anni.

«Ho trovato la prova estremamente complessa, poco pratica e molto nozionistica. Sembrava costruita apposta per i neolaureati, dal 2000 in poi i corsi di laurea sono più improntati del passato su aspetti burocratici. La pubblica amministrazione va sempre dall’altra parte rispetto alla logica» commenta con amarezza l’infermiere di fronte al nuovo bando di concorso che stavolta vedrà gli aspiranti operatori della Casson sottoporsi ad un colloquio orale per un posto a tempo determinato.

La Cisl Fp, alla notizia dei cambiamenti adottati rispetto alla precedente selezione - che avveniva tramite prova scritta per un posto a tempo indeterminato - aveva scosso la testa: «Se uno dei 5 diventa idoneo a tempo determinato, cosa fa? Aspetta per 3 anni per poi essere confermato se la legge Madia viene confermata? Non ha senso».

L’infermiere bocciato alla scorsa prova allarga le braccia. Non era il primo concorso che faceva alla Casson, tre prove superate e una chiamata per prendere servizio, rifiutata perché lo stesso giorno aveva iniziato a lavorare nell’ospedale di Chioggia. «Nelle prove precedenti c’erano sì delle domande più legislative, ma non in modo così esagerato».

Nei giorni successivi alla prova, sul sito della Rsa è stato pubblicato un file che avrebbe dovuto contenere le soluzioni della prova. «Tuttavia era bianco, le risposte esatte non c’erano. Le ho cercate nei manuali, ma non sono mai riuscito a trovarle». Davanti alle preoccupazioni dei sindacati rispetto alla riduzione di posti letto, per legge inevitabile se il numero di operatori diminuisce, il presidente della Casson, Andrea Zennaro, aveva rassicurato spiegando che «i numeri del personale rientrano pienamente nello standard infermieristico richiesto dalla Regione».

Standard rispettato anche grazie alla convenzione con Usl 3 che fino a fine settembre permette di coprire tutti i turni. L’assessore ai servizi sociali di Chioggia, Sandro Marangon: «Che il Consiglio di amministrazione si dimetta quanto prima, se non è interessato». L’attuale consiglio di amministrazione, infatti, era stato eletto dalla precedente amministrazione e prossimo a terminare il proprio mandato.

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