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Mestre, recinti irregolari in viale San Marco: la sanatoria dopo quarant’anni

Il caso delle “corti” private che i proprietari hanno chiesto di regolarizzare negli anni Ottanta: ora arriva la risposta

roberta de rossi
2 minuti di lettura

MESTRE. In viale San Marco, da qualche giorno, decine di proprietari di casa stanno ricevendo dagli uffici dell’Edilizia privata del Comune, la notifica dell’accoglimento di domande di condono presentate negli anni Ottanta, per le “corti”, i giardini recintati dei Quartieri San Giuseppe e San Teodoro. Sanatorie riemerse non dal passato, ma ormai dal “trapassato” del secolo scorso.

Richieste presentate quasi quarant’anni fa e delle quali i titolari avevano persino perso la memoria: spesso i figli che oggi abitano quelle case, non avevano neppure idea delle richieste avanzate all’epoca dai genitori.

Ora il Comune si fa vivo all’improvviso, dando loro la soddisfazione di veder accolto il condono, ma anche intimando di pagare i relativi oneri entro 25 giorni dalla notifica o salta tutto. Quanti soldi?

«Ancora non lo sappiamo, perché nell’atto che ci è stato notificato non c’è scritto», racconta il signor Gianluca, «è previsto che dobbiamo pagare entro i primi giorni di settembre, ma per sapere quanto, dobbiamo rivolgerci all’ufficio che è aperto solo il lunedì, dalle 10 alle 12: lunedì scorso era Ferragosto e, quindi, era chiuso».

Una vicenda dai tratti surreali, che ha radici lontane nel tempo e che non è un caso isolato: la spiegazione, starebbe nelle pratiche seguite alla richiesta dei condomini di poter accedere ai bonus edilizi concessi dal governo e che prevedono che non ci siano abusi o pendenze aperte. All’atto di istruire le pratiche, all’Edilizia privata si sono accorti di quelle richieste di condono giacenti da decenni e vi hanno posto rimedio: storia nota, quella della mole di sanatorie tra gli anni Ottanta e Novanta, inevase per mancanza di personale.

La curiosa vicenda fa discutere i proprietari delle abitazioni di Viale San Marco, dopo che “la Nuova” ha dato notizia di un caso simile avvenuto a Venezia: una famiglia che abita in campo San Giacomo da l’Orio ha ricevuto notifica dell’avvenuto condono, chiesto nel 1986. Nel caso di viale San Marco, ad essere sanate sono le “corti maschili e femminili” - così chiamate, a seconda che siano poste a destra o sinistra della strada - giardini su area pubblica, inglobati nel condomini sorti negli anni ’50.

«Veramente, non ci ricordavamo nemmeno di questo condono, richiesto quasi quarant’anni fa: tutti i proprietari in zona stanno ricevendo le notifiche», prosegue il signor Gianluca, «vedremo quanto ci chiederanno di pagare. Speriamo non sia un salasso e di riuscire lunedì a parlare con l’ufficio interessato, nell’unico giorno di apertura al pubblico».

«Non conosco il caso specifico», prova a rispondere dalle ferie l’assessore all’Edilizia privata Massimiliano De Martin, «ma gli uffici si sono trovati a gestire vecchi contenziosi, nel momento in cui i condomini hanno presentato domande di accesso ai bonus edilizi. Abbiamo sanato situazioni ereditate da molto, molto lontano».

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