Venezia, sportelli Atm al posto delle botteghe chiuse. «Controlli sugli affitti»
Bancomat autorizzati in città prima del nuovo regolamento, spuntano come funghi. Martini: «Un eccesso da contrastare con norme ad hoc»
eUGENIO pENDOLINI
VENEZIA. L’ultimo caso è stato quello dell’illustratrice costretta ad andarsene durante la pandemia perché i proprietari del negozio le chiedevano 900 euro di affitto per 10 metri quadrati scarsi. Ora in Calle dei Cristi 1731, al posto dei quadri con le illustrazioni artistiche che facevano sognare chi passava in quel luogo vicino a Campo San Cassiano, c'è l'ennesimo Atm.
Gli sportelli bancomat sono proliferati a più non posso in centro storico negli ultimi anni, nonostante le restrizioni imposte anche dalla Soprintendenza. Sono ormai più di un centinaio i punti aperti dalla multinazionale Euronet Worldwide, nata negli States nel 1994 e arrivata in Italia nel 2013.
Tra gli ultimi comparsi ad esempio quello in campiello Widmann, a Cannaregio, al posto della bottega di un orologiaio. Ora il consigliere comunale Giovanni Andrea Martini chiede una regolamentazione: ne va del futuro delle attività produttive. Già perché oltre alla chiusura dei negozi locali a favore degli sportelli, un contributo fondamentale alla loro esplosione in città arriva dal subaffitto degli spazi da parte dei titolari delle attività che così si garantiscono un po’ di ossigeno per pagare l’affitto mensile dell’immobile.
«Subaffittando lo spazio fisico degli sportelli all’interno o sulla vetrina di un negozio, i commercianti riescono a sostenere meglio i costi proibitivi di affitto dei locali», spiega Martini, «altre volte invece, Euronet apre direttamente piccoli punti Atm, soprattutto negli spazi di pochi metri quadrati».
«Il business deve essere talmente redditizio, da coprire richieste di canoni assolutamente inaffrontabili per negozi di vicinato “normali”: è questa, insomma, la nuova frontiera dell’economia della rendita, che prevale sull’economia reale, produttiva. Senza regole e senza tetti e controlli sugli affitti commerciali, le mete turistiche si trasformano ulteriormente in parchi a tema. A Venezia l’amministrazione si è posta il problema? Non è anche questo un eccesso da regolamentare come i negozi paccottiglia?».
Aperti 24 ore su 24, utilizzati esclusivamente dai turisti per via di commissioni altissime e spesso e volentieri riempiti di rimasugli di bevande e cibo da asporto, con l’ultimo regolamento anti-paccottiglia proposto dall’assessore al commercio Sebastiano Costalonga e approvato in consiglio, in città non potranno più aprire nuovi sportelli Atm. Il divieto non vale in tutta la città ma solo negli edifici vincolati e nelle aree a maggior afflusso turistico. Al pari delle lavanderie a gettone e dei distributori automatici di snack, anche gli sportelli Atm rientrano infatti tra quelle attività “senza addetti” vietate dalle nuove regole.
Ma intanto le autorizzazioni arrivate in Comune prima dell’approvazione del regolamento sul commercio continuano ad andare a segno.
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