In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

In perizoma per le strade di Jesolo: «Basta con il nude look»

Gli operatori turistici contro la tenuta balneare in centro. E l’enoteca fornisce magliette lunghe ai clienti poco vestiti

Giovanni Cagnassi
1 minuto di lettura
Una ragazza in perizoma in una via di Jesolo 

JESOLO. Perizomi in bella vista, passeggiate in costume o a torso nudo: il ritorno del “nude look” al lido di Jesolo non piace a commercianti e operatori del turismo che si interrogano e chiedono più decoro e moderazione e dicono: «Non siamo bacchettoni, ma ci vuole rispetto per la città».

Ci sono le ragazze che dalla spiaggia passano a via Bafile senza neppure un pareo, con cosce e natiche in bella vista, oppure le giovani che sono pronte per la discoteca e sfilano in via Bafile con il perizoma che, come propone la moda, esce dai pantaloni bassi e strettissimi. E poi atletici ragazzoni italiani, soprattutto, e anche stranieri, che in calzoncini corti esibiscono il dorso madido di sudore.

Jesolo dice no a queste tendenze, anche se il Comune non ha mai emesso un'ordinanza specifica. Daniele Bison, consigliere comunale, ha la memoria storica della città: «Ai tempi del compianto comandante della polizia locale Pietro Sassaro, cui è stata dedicata una via della città, si tramanda che nessuno sgarrasse e tutti venivano richiamati puntualmente. Eravamo negli anni Cinquanta. Oggi in un ristorante storico come il Papillon, fronte ospedale, Ennio Cappiotto detto l ' “onorevole” non fa entrare nessuno in costume, a torso nudo o con perizomi o anche scalzi, piuttosto perde i clienti». E non è il solo.

Roberto Dal Cin, alla Corte dei Baroni di via Verdi, enoteca letteraria, ha messo a disposizione delle magliette con logo del locale, belle lunghe, per chi volesse entrare coprendo le pudenda. «Da noi abbiamo questa regola» dice, «niente costume, o torso nudo, la maglietta la diamo noi nel caso». Sono le categorie quelle che si stanno autoregolamentando.

«Non è questione di essere bacchettoni» spiega il presidente di Confcommercio, Angelo Faloppa, «ma di eleganza, serietà, rispetto per la nostra città. Ormai tutti sono d'accordo e hanno imposto questo codice comportamentale». Lo stesso il presidente dell' Aja, Pier Francesco Contarini: «E' una questione di decoro, credo sia giusto non transigere. Certe persone svestite, in perizoma o costume, andrebbero richiamate, se il caso anche sanzionate». Ma nella Jesolo della trasgressione e della movida, non sempre buona, non sono previste simili sanzioni se non quelle delle leggi nazionali come gli atti contrari alla pubblica decenza.Certo, con la penuaria di organici delle forze di polizia, una squadra di agenti a caccia di perizomi e calzoncini sarebbe impossibile. —

I commenti dei lettori