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Venezia, barriere contro l’acqua alta a San Marco: ecco come saranno. Superati i primi test

Le lastre sono state sottoposte a un collaudo idraulico, simulata la crescita della marea. Andranno installate per ottobre

Eugenio Pendolini
2 minuti di lettura

VENEZIA. Saranno larghe in media cinque metri, a seconda di dove verranno collocate. Conficcate nel suolo, poco più di un metro l’altezza. Spessore di qualche centimetro. In tutto, una trentina di pezzi a coprire i 130 metri di perimetro individuato dal progetto per mettere al sicuro la Basilica di San Marco dalle maree superiori agli 88 centimetri.

Eccole, le barriere in vetro destinate a salvare uno dei gioielli di Venezia, sempre più a rischio a causa dell’azione corrosiva della laguna che ha provocato infiltrazioni e danni a marmi e mosaici dal valore inestimabile. Nei giorni scorsi, è stato realizzato il primo collaudo idraulico alla barriera in vetro davanti ai responsabili di Provveditorato e Consorzio Venezia Nuova.

L’esito? Positivo, garantiscono i tecnici. All’interno di un capannone è stato infatti simulata la presenza della marea. Nessuna deformazione alle lastre in vetro che hanno retto l’urto dell’acqua.

«C’è grande soddisfazione del risultato finora ottenuto con molte difficoltà tecniche e finanziarie quasi totalmente risolte», spiega Renzo Rossi, titolare della omonima ditta incaricata, «un grazie soprattutto a operai e tecnici coinvolti. Il Provveditorato, e in particolare l’ingegner Sorrentino, si è adoperato molto per questo risultato».

Una prima prova a cui dovrà seguire il test vero e proprio, in Piazza San Marco, con le barriere che dovranno essere infisse nelle fondamenta della Basilica per almeno settanta centimetri.

E i tempi? Nei mesi scorsi, il Provveditorato aveva indicato il mese di ottobre per la fine dei lavori. Una corsa contro il tempo, quindi. Secondo le prime indicazioni, tutte e trenta le barriere dovrebbero essere pronte entro il mese di agosto. Dopodiché saranno trasportate a San Marco e si inizierà la posa in opera.

Si entra quindi nell’ultimo miglio del progetto, dopo i tanti rallentamenti provocati dalle note vicende che hanno interessato il Consorzio Venezia Nuova con i mancati pagamenti alle ditte incaricate. Cantieri iniziati nell’autunno scorso e poi bloccati per mesi. Poi dall’inizio dell’estate gli operai sono tornati all’opera.

Non senza difficoltà. Già perché durante gli scavi sono stati fatti nuovi ritrovamenti nel cantiere di San Marco, con teschi e altri resti umani risalenti al Medioevo. Le ultime scoperte, in questo senso, sono state fatte all’altezza dei pilastri Acritani, i due monoliti piantati davanti alla facciata meridionale della Basilica di San Marco e coperti con dei ponteggi imposti dalla Soprintendenza.

Si tratta di misure di precauzione per i lavori in fase di realizzazione che interesseranno le fondamenta della Basilica, lì dove cioè dovranno essere installate le lastre in vetro.

Se le barriere serviranno a proteggere la Basilica, si attendono anche date e tempi precisi per i lavori che serviranno a mettere in sicurezza l’intera area marciana.I sei milioni di euro affidati per il primo stralcio dell’intervento di rialzo dell’insula ci sono. Ora si attende il via a un intervento fondamentale per eliminare dalla piazza tutte le acque medio alte che negli ultimi anni si sono viste in costante aumento.

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