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Ora d’angoscia per il ragazzo scomparso dalla barca. Corpo trovato a Sant’Elena

Nella serata di sabato 23 è stata rinvenuta una salma dai vigili del fuoco. Rilievi notturni per il riconoscimento, ma il vestiario corrisponde

Carlo Mion
2 minuti di lettura

Nicola Marcato, 22 anni, di Murano, scomparso giovedì sera e le ricerche in laguna

 

VENEZIA. Ore di angoscia per il destino di Nicola Marcato, 22 anni, di Murano, uscito giovedì sera per andare a pescare e non più rientrato a casa. Un mistero che, in attesa di conferme, potrebbe essersi concluso in tragedia. Sabato, a tarda sera, i vigili del fuoco sono intervenuti a Sant’Elena per il ritrovamento di un corpo senza vita.

Si attende il riconoscimento ufficiale da parte dei familiari, ma le speranze di ritrovarlo in vita sono davvero poche: la salma ripescata è quasi sicuramente a sua.

Dal primo sopralluogo, è emerso che il vestiario corrisponderebbe a quello descritto nella denuncia di scomparsa fatta dai familiari. Manca però ancora il riconoscimento dell’identità del corpo, motivo per cui sul posto sono arrivati anche i carabinieri e il medico legale.

Venerdì mattina era stato ritrovato il “cofano” con il quale era uscito, ma di lui nessuna traccia. Sul barchino sono state riscontrate evidenti tracce di sangue. A bordo due canne e l’occorrente per pescare.

Il giovane dopo aver frequentato il liceo Benedetti a Venezia, aveva preferito lavorare nel forno panetteria del padre sull’isola dove vive. Una famiglia molto conosciuta la sua, per l’attività commerciale che gestisce a Murano. Per tutta la giornata di ieri, nessuna ipotesi era stata scartata a priori: dalla scomparsa volontaria al malore che lo ha fatto cadere in acqua. Sembrava poco credibile invece un incidente.

Il “cofano” ritrovato venerdì mattina alle 5 alla deriva nei pressi del pontile Actv della Celestia, non aveva alcun segno di collisione e pertanto è difficile pensare che il ragazzo sia caduto in acqua dopo l’impatto con una bricola o un ostacolo improvviso trovato sulla sua strada. Le ricerche in laguna sono terminate venerdì sera alle 20, quando l’ultima squadra dei sommozzatori dei vigili del fuoco ha terminato di scandagliare lo specchio d’acqua adiacente l’isola di San Michele. Le ricerche in laguna sono iniziate subito dopo il ritrovamento dell’imbarcazione alla Celestia. Prima hanno riguardato l’area adiacente alla fermata e poi con il passare delle ore sono state estese al tratto di laguna che va dall’isola della Certosa a Murano da dove la sera di giovedì era partito in barca per una battuta di pesca. Diverse imbarcazioni delle forze di polizia, della Capitaneria, dei vigili del fuoco e perfino un elicottero hanno battuto palmo a palmo il tratto di laguna dove si pensava fosse caduto il ragazzo. Ma non è stata trovato alcun oggetto riconducibile a Nicola. Fino alla chiamata ai vigili del fuoco di ieri, in tarda serata. Un’ipotesi, quella del ritrovamento, che con il passare delle ore non era affatto stata scartata, anche perché spesso la laguna ha restituito il corpo di persone che vi erano morte dopo giorni. —

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