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A Mestre è mobilitazione per salvare la chiesetta di villa Tivan

Il gioiello costruito nel 1754 da Lorenzo Pezzana è in stato di abbandono da anni ma per riqualificarlo serve il via libera della Soprintendenza da cui è vincolato

Mitia Chiarin
1 minuto di lettura

MESTRE. Viene riassegnato in concessione al Comune di Venezia il parco di villa Tivan a Mestre. Ma nulla si muove per l’oratorio, gioiello settecentesco, in abbandono da anni. La villa, invece, è sede dell’Agenzia del Territorio. Poco più di 20 mila metri quadri di polmone verde che appartiene al Demanio e che sulla base di una concessione per altri sei anni torna in gestione al Comune di Venezia con l’impegno di garantirne la pubblica fruizione e curarne la manutenzione ordinaria e straordinaria con interventi mirati alla conservazione e cura delle alberature.

Lo prevede una delibera di indirizzi della giunta comunale approvata nei giorni scorsi che autorizza a sottoscrivere l’intesa con il Demanio prevedendo una spesa di 41 mila euro per sei anni. L’intesa va sottoposta, si evidenzia nella delibera, alle prescrizioni imposte dalla Soprintendenza per i Beni e le attività culturali per azioni di pulizia e manutenzione periodica del Parco, dagli alberi ai cancelli, le recinzioni, la cartellonistica i percorsi e ripristinare l’accesso secondario al parco a cui si accede dal Terraglio.

Inoltre per disincentivare gli atti vandalici e gli ingressi illeciti si richiede l’installazione di videocamere di sorveglianza in corrispondenza degli accessi e di adeguati sistemi di illuminazione.

Ma manca un tassello. Resta purtroppo fuori da interventi di riqualificazione l’oratorio della villa, monumento storico su cui grava un vincolo della Soprintendenza dei beni culturali, attivato nel 1954 e riconfermato nel 2014. L’oratorio venne fatto costruire nel 1754 da Lorenzo Pezzana e venne dedicato alla Santissima Trinità. Da anni questo gioiello storico di Mestre è dimenticato e lasciato a se stesso.

Da mesi il portone d’accesso è aperto, lasciando l’interno in balia del meteo, di animali e pure di vandali che negli anni passati hanno già danneggiato il gruppo marmoreo del Torretti e i medaglioni affrescati all’interno della chiesetta. Lo scorso febbraio sono tornati a sollecitare un intervento delle istituzioni con una lettera inviata ai carabinieri del nucleo tutela patrimonio artistico, al Demanio, alla Soprintendenza e al Comune i club service cittadini: Rotary, Inner Wheel Mestre Fidelissima, Interclub Service Mestre, Proloco di Mestre.

La lettera firmata da Maria Giovanni Ronconi e Giampaolo Rallo sollecita una vigilanza e la tutela dell’oratorio da parte dello Stato e della Soprintendenza e suggerisce una sua possibile valorizzazione che cancelli l’impressione di trovarsi davanti ad un monumento storico in abbandono. L’idea è quella di recuperare l’oratorio aprendolo alla celebrazione di matrimoni civili con uno spazio Infopoint sulle ville venete lungo il Terraglio che sono da valorizzare.

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