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Redentore a Venezia tra Qr code e controlli ai varchi: prove generali in vista della prenotazione

Tra le segnalazioni: disagi nella lettura dei codici e poche mascherine. Sei denunciati per aver esagerato con l’alcol

Carlo Mion
2 minuti di lettura

La magia dei fuochi d'artificio nel bacino di San Marco. Fotoservizio Interpress

 

VENEZIA. Redentore, prova generale di accesso regolamentato: organizzatori contenti per come è andata e veneziani che si sono lamentati per l’impossibilità di muoversi a piacimento.

Il Redentore del post Pandemia è una Festa per 100mila spettatori, 70 mila dei quali avevano prenotato: 42mila sulle rive e il resto in barca.

Giudizi contrastanti, secondo tradizione, sullo spettacolo pirotecnico. Chi è rimasto incantato e chi al contrario lo ha trovato con troppi tempi morti. Comunque sia i colori dell’Ucraina e quelli dell’Italia per richiamare al recente gemellaggio tra Venezia e Odessa ha messo d’accordo i più.

Il sindaco Luigi Brugnaro soddisfatto ha ringraziato tutti coloro che hanno reso possibile l’evento: dal comandante dei vigili a Vela, a Venis e all’ultimo dei “cacciabottiglie”.

Tavolate lungo la fondamenta

 

Sul fronte ordine pubblico la Polizia locale ha denunciato sei persone. Si tratta di giovani che avevano esagerato con l’alcol tra cui un trentenne che durante una lite con la fidanzata l’ha colpita con il frigo delle bibite.

Su questo fronte il comandante della Polizia locale, Marco Agostini, ha sottolineato che gli episodi in cui sono intervenuti i suoi uomini sono stati nella media degli altri anni. Al Lido, verso l’1, intervento per un presunto rave allestito agli Alberoni nei pressi del cimitero. In realtà erano dei ragazzi accampati che ascoltavano musica.

La gestione dei flussi di chi aveva prenotato in riva e sulle barche ha registrato qualche intoppo durante la verifica del qr code. I telefonini dati per leggere i codici spesso non riuscivano a farlo per colpa dei raggi del sole. Inoltre si formavano dei veri e propri assembramenti, pochissime le persone con la mascherina, ai varchi.

ensioni intorno alle 18 quando il ponte votivo è rimasto chiuso per la bonifica per oltre un’ora. Andrea Casadei padre, otto anni fa, del progetto “Pass4Venice”, primo progetto per la gestione dei flussi di accesso alla città spiega: «I controlli vanno fatti nei punti di accesso della città e non in quelli di entrata in determinate zone. Quando uno è entrato in città poi deve essere libero di muoversi, altrimenti si rischia di bloccare anche i residenti a cui non sono riservati appositi percorsi».

I giovani e la tradizione della festa del Redentore

 

Nonostante i 100 mila e i molti foresti non ci sono stati grossi problemi di deflusso a spettacolo terminato. Sicuramente negli anni scorsi ci sono stati problemi e risse maggiori per conquistare un posto su vaporetti e bus. Il Redentore è fatto anche di altri numeri ad iniziare da quelli che riguardano donne e uomini che hanno lavorato per l’evento.

Polizia Locale, presente sul campo con 110 operatori, 7 funzionari, 15 ufficiali, coordinati dal comandante Agostini. Oltre 150 gli agenti di polizia, decine di carabinieri, finanzieri, pompieri, della capitaneria di porto e sanitari. Vanno aggiunti 88 volontari della Protezione civile. Avm ha utilizzato 64 conducenti in più e raddoppiate le corse dei vaporetti.

Festa sulle barche in attesa dei fuochi

 

Gli steward messi in campo da Vela sono stati 290, a cui si aggiungono 30 cacciabottiglie. A fine Festa i 50 addetti in più di Veritas hanno raccolto 142 carri straordinari di rifiuti.

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