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Incendio nella pineta di Bibione, Roger Rodar: «Così ho salvato 15 persone da quell’inferno di fiamme e fumo»

La testimonianza dell’uomo che, con il suo traghetto, ha portato via dalla pineta un gruppo di turisti terrorizzati

Rosario Padovano
1 minuto di lettura

Roger Rodar

 

BIBIONE. Quindici persone, tra cui quattro bambini, salvati dall’incendio grazie all’equipaggio del traghetto X River che collega Bibione a Lignano. Il servizio non è ancora stato riattivato, ma i tre uomini riflettono sul gesto eroico da loro compiuto.

Si tratta di Roger Rodar di Marano Lagunare, di Adriano Grisonich di Muggia in provincia di Trieste, e di Francesco Comandi, mozzo originario di Orbetello, nel Grossetano, e residente a Lignano Sabbiadoro. È Roger il leader che manovra il battello che può ospitare fino a 25 persone per volta.

«Avevamo appena attraccato a Lignano Riviera», ricorda Rodar, «quando la nostra attenzione si è concentrata su quello che stava accadendo nella pineta di Bibione, che avevamo lasciato da poco».

Le fiamme non c’erano quando il traghetto è arrivato a Lignano. «Su questo non so cosa pensare, perché c’era del vento, ma l’accelerazione che ha interessato il rogo è stata notevole, sicuramente inimmaginabile». Il clima secco può avere quindi favorito un avanzamento del fronte del fuoco a più di 10 metri al secondo. Tuttavia, assieme ad Adriano e Francesco, Roger è stato attirato da delle urla.

«Non abbiamo visto dalla nostra sponda le otto persone che si sono salvate tuffandosi nel fiume. Ma abbiamo notato qualcosa di gran lunga peggiore. La gente è stata sorpresa dal rogo sulla parte più interna della pineta, è scappata e si è ammassata sul pontile di legno, quello che poi è stato raggiunto dalle fiamme».

Non c’era un secondo da perdere, l’emergenza era massima. «Abbiamo subito cambiato rotta e trasportato il traghetto sulla sponda di Bibione senza alcun passeggero: era una traversata di soccorso. Abbiamo attraversato il fiume in pochi secondi, agevolando il motore a tutta. Abbiamo raggiunto tutti i turisti, spaventatissimi. Siamo riusciti a completare il trasbordo dal pontile al traghetto di tutti loro in completa sicurezza. Nessuno si è fatto male fortunatamente e nessuno è rimasto intossicato. Li ho contati: erano in quindici. A terra non era rimasto nessuno. In quel frangente ci saremmo accorti di qualcuno che fosse rimasto appiedato. Le fiamme erano ancora lontane dall’attracco, ma non lontanissime. Il fronte si stava avvicinando sempre di più. Quando il rogo ha raggiunto il pontile di Bibione, noi eravamo già sul traghetto, verso la sponda di Lignano».

Un traghetto che Ernest Hemingway, a cui è dedicato il servizio, non avrebbe esitato a ribattezzare “salvezza”. Sulle cause del rogo, tuttavia, le conclusioni di Roger Rodar sono lontane da quelle che avanzano i teorizzatori del dolo. «Io resto convinto», conclude, «che il pontile si sia incendiato per colpa della fuliggine spinta dal rogo stesso con il vento».

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