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Case Ater in vendita a Venezia e provincia, le prime aste a settembre: ecco come funzioneranno

Le regole per gli alloggi abitati e per quelli sfitti: il calcolo dei prezzi, vendita diretta o asta pubblica, precedenza a chi acquista la prima casa da Mestre a Jesolo, da Dolo a San Donà

Francesco Furlan
2 minuti di lettura

L'elenco degli alloggi in vendita si sviluppa in 27 pagine

 

VENEZIA. Quasi mille alloggi dell’Ater in vendita tra Mestre e i comuni dell’area metropolitana. Il piano ha ottenuto il via libera della Regione, che nei giorni scorsi lo ha pubblicato sul Bur. L’elenco degli alloggi, comune per comune, è consultabile sul sito della Nuova.

Ma che succederà ora? «Le famiglie che abitano negli alloggi in vendita», spiega Fabio Nordio, presidente dell’Ater di Venezia, «riceveranno una comunicazione diretta dall’ente, con indicato il prezzo del loro appartamento. Per ciò che riguarda invece gli appartamenti sfitti verranno realizzate delle aste pubbliche. Dobbiamo preparare tutta la documentazione, le mappe catastali, le perizie. Non è certo una cosa immediata, ci vorrà un po’ di tempo. Probabilmente si inizierà a partire da fine settembre».

Gli alloggi in vendita sono 983 di cui 224 attualmente sfitti.

Alcune cose da sapere. Il prezzo di vendita “agli assegnatari degli alloggi è pari al prezzo di mercato delle stesse unità abitative libere, determinato dal Comune o dall’Ater sulla base di perizia asseverata, diminuito del 20%”.

Inoltre, come recita la delibera dell’Ater “hanno titolo all’acquisto soltanto l’assegnatario o altro componente del nucleo familiare, che conducano l’alloggio a titolo di locazione da oltre un quinquennio e risultino in regola con il pagamento del canone di locazione e delle quote di gestione dei servizi.

In caso di acquisto da parte dei familiari conviventi è fatto salvo il diritto di abitazione in favore dell’assegnatario. In tal caso sussiste l’obbligo di non alienare l’alloggio prima che siano trascorsi cinque anni dalla data dell’acquisto, salvo i casi di incremento del nucleo familiare di almeno due unità, ovvero di trasferimento dell’acquirente in un comune distante più di cinquanta chilometri da quello di ubicazione dell’immobile”.

Per ciò che riguarda invece l’alienazione degli alloggi liberi “è effettuata con la procedura dell’asta pubblica, con offerte in aumento, assumendo a base d’asta il prezzo di mercato determinato sulla base di perizia asseverata”. Anche nel caso delle aste ci sono dei vincoli che è bene tenere a mente.

Come da normativa regionale infatti nel bando di gara dell’asta pubblica dovrà essere specificato che, nel primo esperimento d’asta, la partecipazione è riservata alle persone fisiche che intendono acquistare la prima casa. Ma se nessuno si farà avanti anche tutti gli altri soggetti interessati, a partire dalla seconda prova, potranno partecipare.

La maggior parte degli alloggi in vendita è a Mestre. Ater prevede di venderne almeno cento incassando circa 5 milioni di euro destinati a rimettere in sesto 305 alloggi, di cui una parte in centro storico.

«La città storica è stata esclusa dal piano di vendita», prosegue il presidente di Ater Nordio, «per scelta politica, perché non volevamo correre il rischio di speculazioni. Gli alloggi in vendita in terraferma si trovano invece in contesti misti, dove Ater è titolare solo di una parte degli appartamenti».

Alcuni lettori della Nuova, attraverso i social, in queste ore hanno segnalato anche alcune incongruenze relativamente alla data di costruzione di alcuni alloggi, ad esempio in via Dal Cortivo dove, da piano Ater, ce ne sono alcuni costruiti già dall’inizio degli anni Trenta.

«Certo, Villaggio Laguna non è di quegli anni», dice Nordio, «ma questi sono alloggi che probabilmente non si trovano in quel contesto. In ogni caso dopo questa segnalazione faremo un approfondimento».

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