Venezia, protocollo di legalità tra Finanza, Ca’ Foscari e Unioncamere: ora entrano Inps e Intesa San Paolo
Accordo protocollare per promuovere studi e ricerche volte all'analisi congiunta della legalità nel sistema economico del Veneto. L'obiettivo è arginare il rischio di infiltrazioni criminali nel tessuto imprenditoriale del Veneto

VENEZIA. Ampliato e sottoscritto il protocollo legalità firmato da Guardia di Finanza, Università Ca’ Foscari e Unioncamere. Ora partecipano INPS e Intesa San Paolo. La firma è avvenuta venerdì 15 luglio, nella sede della Guardia di Finanza regionale in campo San Polo a Venezia.
Università Ca' Foscari Venezia (Dipartimenti di Economia e di Management),
Comando Regionale Veneto della Guardia di Finanza, Infocamere, Unione Regionale delle Camere di Commercio del Veneto, Intesa Sanpaolo S.p.a. e Direzione Regionale Veneto dell'Istituto Nazionale Previdenza Sociale, hanno stipulato un accordo protocollare per promuovere studi e ricerche volte all'analisi congiunta della legalità nel sistema economico del Veneto.
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Con l'obiettivo di arginare il rischio di infiltrazioni criminali nel tessuto imprenditoriale del Veneto già lo scorso anno era stato sottoscritto un primo accordo tra Ateneo veneziano, Comando Regionale Veneto della Guardia di Finanza e Organi camerali che aveva suscitato l’interesse delle istituzioni e autorità, tra cui la Regione Veneto.
Ora l'adesione si amplia per includere I'Istituto Nazionale Previdenza Sociale e Intesa Sanpaolo S.p.a.
Con il "Protocollo d'intesa", i sottoscrittori intendono orientare le rispettive migliori risorse per avviare attività di ricerca sperimentale per la creazione di indicatori qualitativi e quantitativi e nuovi strumenti per il monitoraggio delle situazioni riconducibili agli ambiti dell'illegalità nell’economia con un focus mirato sui fattori economico-finanziari marcatori di comportamento illecito nelle imprese.
L'attività di ricerca condotta dall'ateneo veneziano in collaborazione, con il Comando
Regionale della Guardia di Finanza e l'interesse per l'argomento hanno agito da
catalizzatore per creare una rete di istituzioni ed enti che mettessero a disposizione le proprie competenze sui temi dell'illegalità attraverso la formalizzazione del protocollo.
Considerando i positivi esiti di alcune innovative forme di collaborazione già avviate nel tempo, il documento, nell'osservanza delle rispettive prerogative e degli specifici compiti, prevede di valorizzare le professionalità e lo competenze di ciascun Ente sottoscrittore enfatizzando il valore aggiunto dato dai diversi approcci metodologici nelle studio dei fenomeni di illegalità che minacciano l'economia in Veneto.
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