Movida violenta, ecco la prima notte di Jesolo tra transenne, polizia e divieti
Il sindaco De Zotti in piazza a vigilare con le forze dell’ordine «Non sarà bello da vedere, ma sono controlli necessari»
Giovanni Cagnassi
JESOLO. La città si riprende la sua notte e caccia la “mala movida”. Grazie all’importante dispiegamento di forze di polizia, tra carabinieri del battaglione, polizia di Stato, polizia locale e steward del Comune la prima notte “blindata”, con l’entrata in vigore delle tre ordinanze anti alcol e che dispongono la chiusura anticipato di chioschi e mini market, supera l’esame.
Nessuna rissa o aggressione, niente più rapine lungo gli accessi al mare finalmente illuminati. Persino gli spacciatori si sentono braccati. Elevate solamente 3 sanzioni per detenzione di bevande alcoliche oltre l’orario. Sul fronte della lotta allo spaccio, gli agenti della polizia locale hanno sequestrato poco meno di 3 grammi di cocaina.
Ordinanza anti violenza a Jesolo, ecco la chiusura della spiaggia
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L’accordo tra il sindaco, Christofer De Zotti, e il Prefetto ha funzionato con pochi, ma incisivi accorgimenti. La chiusura di chioschi e market, il divieto di alcoli da asporto, gli accessi chiusi verso piazza Mazzini.
Una Jesolo strapiena sabato notte, con gli ospiti italiani e stranieri, migliaia di giovani giunti dal Triveneto per frequentare i suoi locali. Grazie alle discoteche tutte aperte, King’s e Hierbas, Muretto, Vanilla, Marina, Capannina e tutto il resto dei locali della movida, molti dei giovani sono stati assorbiti e tolti dalla piazza.
Ma lungo via Bafile e la mondana piazza Mazzini passeranno 10 mila persone almeno.
Ordinanze a Jesolo, il sindaco De Zotti: "Non tolleriamo la violenza"
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E in queste proporzioni da stadio il presidio fisso di uomini in divisa e in borghese appare ormai imprescindibile. In passeggiata, tanti giovani, ragazze avvolte in tubini minimali e paillettes che sfoggiano il loro fascino e magnetismo, ma possono essere anche facili vittime della microcriminalità.
Disseminati lungo vie e piazze ci sono sempre pusher e ladruncoli pronti a ghermire le prede. Questa volta è andata male.

«Anche sabato sera ho fatto una passeggiata insieme ad alcuni componenti della giunta e del Consiglio comunale lungo i tratti del lido interessati dalle ordinanze per vedere di persona i loro effetti, e capire se sono necessari degli aggiustamenti», ha detto il sindaco, Christofer De Zotti, «Questo primo test è andato bene. Continueremo a vigilare sulla situazione, a tutela di cittadini, imprese e ospiti, aggiornando gli strumenti messi in campo qualora dovesse servire, ma con l’auspicio che il buonsenso rappresenti la guida nelle scelte di tutti coloro che decidono di trascorrere una serata di divertimento nella nostra città. Certo, non sarà belle vedere tutto questo dispiegamento, ma con questi numeri Jesolo è una metropoli, alcune piazze sono come stadi e necessitano di adeguati controlli. Il test è stato superato e dovranno solo esserci piccoli accorgimenti». Con De Zotti, l’assessore al turismo Alberto Maschio in pattuglia assieme al comandante della polizia locale, Claudio Vanin, quindi gli agenti e carabinieri che si sono mossi secondo schemi preordinati.

Ma in città c’erano sabato notte soprattutto tanti giovani e meno giovani che hanno sostenuto il sindaco alle elezioni, alcuni in lista altri no, che si sono offerti per perlustrare la città e segnalare criticità ed emergenze. La forza di una maggioranza affiatata che vuole ben figurare e integrarsi alla comunità per soddisfare le sue richieste.
Al lido Jesolo, sabato notte, non si trovava un parcheggio neppure a pagamento. La città era piena come un uovo e non è facile controllare una metropoli che può arrivare fino a 500 mila persone. Nei mesi scorsi, senza rinforzi e adeguata sorveglianza, i risultati si sono visti, tra spaccio e aggressioni ovunque.
Da sabato è chiaro che i controlli funzionano e sono più che mai necessari, ma è anche la comunità che deve reagire e allontanare chi non ha nulla a che fare con il divertimento vero che non necessariamente è sballo.
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