Dolo, un museo sul tornado che devastò la Riviera. Il sindaco: valutiamo l’ipotesi Villa Matteotti
La proposta dell’ex consigliere Fattoretto, che rilancia anche il recupero di Villa Fini, da 7 anni un cumulo di macerie
Alessandro Abbadir
DOLO. L’8 luglio del 2015, esattamente di venerdì come cadrà quest’anno fra qualche giorno, un terrificante tornado si abbattè sulla Riviera del Brenta devastando i centri di Dolo in località Cesare Musatti, Cazzago di Pianiga e Porto Menai a Mira.
Villa Fini, il simbolo di quell’evento distruttivo, è ancora ridotta a un cumulo di macerie nonostante le promesse dell’epoca di ricostruirla «com’era e dov’era».
Ora, in ricordo di quella sciagura e dei danni che provocarono quell’evento, arriva la proposta di un museo all’aperto sulle conseguenze del tornado.
Una proposta che il Comune di Dolo con il sindaco Gianluigi Naletto intende valutare concretamente.
Ad avanzare la proposta è l’ex consigliere comunale Giovanni Fattoretto che denuncia una situazione, a sette anni di distanza, non certo idillica nonostante ristori e risarcimenti da parte di Comuni, Regione e Stato siano stati tutti versati alle persone che ne avevano fatto richiesta certificando i danni. Danni, fra attività produttive, abitazioni private, edifici e opere pubbliche, stimati in decine di milioni di euro. Il tornado provocò un morto e centinaia di feriti.
«Non intendo rivangare i ricordi del terrificante tornado del 2015» sottolinea Fattoretto «né i discorsi né le narrazioni né le dolorose vie crucis che si sono percorse per ottenere qualche ristoro a chi aveva visto in pochi minuti sparire un bene come la propria abitazione, spesso ottenuta con i sacrifici di una vita. Un solo ricordo intendo riportare alla mente, emerso durante le incassanti passerelle di politici e amministratori: “com’era e dov’era” inteso alla ricostruzione di villa Fini distrutta e simbolo di quel terrificante evento. Villa Fini è ancora lì. O, per meglio dire, le rovine di Villa Fini sono ancora lì perché la promessa di ricostruirla “com’era e dov’era” non si è verificata lasciando via libera a degrado e incuria di tutta quella preziosa area fronte Naviglio con buona pace del turismo sui natanti. Vegetazione spontanea incontrollata, topi, bisce, insetti volanti la fanno da padroni e pure la recinzione in plastica è ormai a terra facendo vedere ancor più questo triste paesaggio a chi percorre la regionale 11 Brentana. Bisogna intervenire in fretta».
Di qui la proposta. «Si potrebbe fare di necessità virtù» sottolinea Fattoretto «con la creazione di un museo all’aperto sulle conseguenze di un tornado evento non più tanto raro nella nostra zona, magari allestendo foto e video in quello che resta di quelle strutture».
Su Villa Fini il sindaco Gianluigi Naletto chiarisce: «L’intervento ricostruttivo non si è potuto fare a causa di una serie di problemi concatenati alla proprietà e alla famiglia che gestiva l’immobile. Il Comune però si è sempre messo a disposizione poter favorire la ricostruzione».
«Per quanto riguarda il museo» spiega il sindaco «sulle conseguenze che ha provocato il tornado siamo pronti a valutare le proposte, magari trovando uno spazio all’interno della nuova area museale e multidisciplinare in Villa Matteotti che fra qualche mese sarà aperta».
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