Mestre, boom di rifiuti abbandonati: in zona Piave 206 multe
Oltre allo spaccio, anche questo crea degrado: gli ispettori ambientali al lavoro per scovare chi lascia elettrodomestici e mobili in strada tra i cassonetti
Mitia Chiarin
MESTRE. Il degrado, diventato insopportabile ai più, del quartiere Piave non è solo legato allo spaccio di sostanze stupefacenti. Nel grande quartiere della stazione un bel problema è anche l’abbandono in strada di rifiuti. Materassi, poltrone, vecchie televisioni, pezzi di mobilio finiscono depositati accanto ai cassonetti di carta e plastica creando non poco malcontento tra i residenti. In certe giornate si trova di tutto: dalle vecchie tettoie di eternit ai vestiti fuori dai cassoni della raccolta.
Anche qui vale il concetto del “vetro rotto”, teorizzato anche dal rettore dell’università Benno Albrecht per parlare della città: ovvero che una casa con i vetri rotti verrà sicuramente vandalizzata mentre quella ben tenuta non corre questo rischio. Quindi è facilmente comprensibile che il tema non sia da sottovalutare affatto. E gli ispettori di Veritas lo sanno bene: da giugno 2021 a mercoledì 22 giugno 2022 hanno emesso nel quartiere 206 verbali.
Ogni multa vale 167 euro. E spiegano che i numeri non sono da sottovalutare perché sono i più alti in città.
Quali le motivazioni? L’impressione è che c’entri più il ritorno all’attività delle affittanze turistiche più che la presenza, importante nel quartiere, di una popolazione multietnica. La riapertura post pandemia di tante affittanze turistiche e B&b probabilmente spinge qualcuno ad abbandonare in strada mobilio vecchio (conseguenza della ristrutturazione di stanze da affittare) o per semplice pigrizia, visto che la Spa che gestisce la raccolta rifiuti e ha vari ecocentri per la raccolta di questi materiali e per quelli ingombranti garantisce il recupero a domicilio su prenotazione.
Proprio l’altro giorno tra i temi citati dal sindaco per l’annuncio del “pugno duro” contro chi non rispetta le regole, vi era l’abbandono di rifiuti fuori dai cassonetti. E va detto che nei casi di abbandoni ripetuti, al cittadino individuato dagli ispettori vengono imputate anche le spese di pulizia e ripristino. Nel primo quadrimestre del 2022 gli ispettori ambientali hanno già eseguito, nel territorio comunale di Venezia, oltre 10 mila ispezioni sul corretto conferimento dei rifiuti, elevando 800 verbali relativi al loro abbandono, e controllato la regolarità della Tari di 943 utenze (1.037 nel 2021). E segnalano che praticamente non ci sono ricorsi contro le contravvenzioni. Quindi, chi la riceve la paga, ma soprattutto conosce le regole che egli stesso ha infranto.
La zona di Mestre Centro è da inizio 2022 quella con il maggior numero di verbali: 251 nei primi quattro mesi di quest’anno mentre a Venezia, Murano e Burano sono stati sanzionati 112 utenti (105 lo scorso anno); a Marghera 213 multe; a Favaro Veneto 65 verbali; a Lido e Pellestrina, 48 multe e a Chirignago Zelarino 110 multe. Gli ispettori ambientali, incaricati di far rispettare le norme in materia di rifiuti, sono in servizio giorno e notte (festivi compresi) e da luglio 2019 la loro attività è integrata dalle immagini di numerose telecamere installate nel territorio comunale di Venezia. Grazie a queste, gli agenti della Polizia municipale (le persone che materialmente guardano le immagini) individuano e sanzionano chi abbandona rifiuti o materiali ingombranti. Che contribuiscono a rendere brutta la nostra città.
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