Plateatici, mantenere la barra sul decoro. Venezia, a San Marco vicina l’intesa sugli ombrelloni
La soprintendente Carpani: «Sui tavolini bisogna tornare ai livelli pre Covid». Entro fine mese riunione con il Comune
Francesco Furlan
VENEZIA. «Bisogna mantenere dritta la barra sul decoro». Così la Soprintendente alle Belle Arti e al Paesaggio Emanuela Carpani sul tema dei plateatici selvaggi, di cui molti si sta discutendo in questi giorni e degli ombrelloni per gli storici Caffè di Piazza San Marco, in vista di una stagione turistica che si annuncia con folle di visitatori, con livelli da pre-pandemia o quasi. Nella speranza, anche in vista dell’autunno, di lasciarsi il coronavirus e le sue varianti alle spalle.
Ombrelloni a San Marco
Sul fronte degli ombrelloni a Piazza San Marco sembra essere vicino un accordo con il Comune – potrebbe arrivare entro la fine del mese – che permetterà ai caffè di tenere gli ombrelloni, a patto che rispettino determinati parametri, sia per ciò che riguarda le dimensioni che l’estetica.
«Stiamo lavorando per trovare un’intesa», si limita a dire Carpani, rispondendo a margine di un incontro per la restituzione di un quadro trafugato alla Francia e recuperato in Veneto, lasciando intendere però che un’intesa sia a portata di mano. A confermarlo è anche l’assessore al Commercio, Sebastiano Costalonga.
«Stiamo lavorando una sorta di specifico regolamento per gli ombrelloni, ad esempio sulla metratura», dice Costalonga, «in linea di massima quelli che ci sono vanno bene così come sono». Gli ombrelloni aperti in queste settimane a Piazza San Marco sono di tre metri per tre, di colore panna, per cercare di rispettare i coloro cromatici presenti a San Marco. Sono arrivati in Piazza tra maggio e giugno 2020, davanti ai Caffè Chioggia, Aurora, Florian, Quadri e Lavena. Sollecitati dai commercianti, giustificati da un quadro del Canaletto in cui si vedevano del teli le parti della Piazza prospicienti alle Procuratie, accordati dalla Soprintendenza in un periodo in cui le attività avevano bisogno di respirare, ora, nei limiti delle regole in fase di definizione, potranno essere confermati.
L’assedio dei plateatici
Questione forse ancora più delicata, soprattutto nella via quotidiana della città, è quella che riguarda i plateatici, i tavolini distribuiti tra le calli e i campielli, spesso intralciando la viabilità pedonale. «Possibilmente bisogna tornare alla situazione precedente alla pandemia», dice la Soprintendente Carpani, «nell’incontro di fine mese ci confronteremo con il Comune».
Alcuni locali si sono già adeguati, altri no e alcuni sono stati multati nell’ambito dei controlli della polizia municipale. Ma il principale punto interrogativo riguarda le nuove richieste, 164, presentate da quelle imprese che, in passato, il plateatico non lo avevano proprio; 45 sono relative ai pianini.
Richieste che ora sono all’esame degli uffici dell’assessorato al Commercio. Stando ad alcune prima verifiche sarebbero circa una trentina o poco più quelle che il comune, in base alle caratteristiche dei luoghi per i quali sono state richieste, sarebbe disposto ad accettare, e che dovrebbe portare quindi all’attenzione della Soprintendenza.
I nuovi plateatici dovranno avere il via libera anche dalla Polizia locale che dovrà esprimersi rispetto alla sicurezza dei flussi turistici in un momento in cui – come dimostra anche il fine settimana appena trascorso – il turismo sta tornando a correre, con decine di migliaia di persone che raggiungono Venezia da pendolari, oltre a quei turisti che soggiornano nelle strutture ricettive della città.
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