Vernice rossa e scritte: i vandali imbrattano la chiesa del Redentore a Venezia
Il basamento di pietra d’Istria sotto la statua, posta a destra dell’ingresso centrale, è stato dipinto di rosso con una formula (senza senso) scritta in nero
Vera Mantengoli
VENEZIA. Qualche giorno fa Sant’Antonin a Castello, lunedì mattina quella del Redentore alla Giudecca.
Negli ultimi giorni le chiese veneziane sono state prese di mira dai vandali che le hanno deturpate con scritte e formule senza senso. La chiesa del Redentore, progettata da Andrea Palladio, simbolo della rinascita dalla peste e da secoli al centro della più grande festa veneziana, è stata imbrattata.
Il lavoro per ripulire la statua
Venezia, ripulita la scritta che ha sfregiato il Redentore
Il basamento di pietra d’Istria sotto la statua, posta a destra dell’ingresso centrale, è stato dipinto di rosso con una formula (senza senso) scritta in nero. Un duro colpo per la Curia prima di tutto per la sacralità dei luoghi, ma anche economico dato che proprio la chiesa di Sant’Antonin, imbrattata da scritte sulla facciata, è in corso di restauro.
Le forze dell’ordine sono state avvisate e si sta procedendo per capire chi possa essere stato a rovinare due luoghi della città, patrimonio culturale di tutti.
ZAIA: DIMOSTRAZIONE DI IGNORANZA
"Qualunque sia il movente di un simile gesto, si tratta di una vera dimostrazione di ignoranza". Così il Presidente del Veneto Luca Zaia commenta la notizia dell'imbrattamento dell'antico edificio di culto sull'isola veneziana della Giudecca. "Ignoranza - prosegue Zaia in una nota - del valore artistico della chiesa del Redentore, edificio palladiano, e dell'importanza identitaria che ha per Venezia e il Veneto; la festa che la vede da secoli protagonista a luglio è uno degli appuntamenti più importanti per la nostra terra. Gli inquirenti faranno luce su quanto è accaduto - conclude -. Intanto esprimiamo la più ferma condanna per un simile gesto oltraggioso e incivile".
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