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Jesolo, operatori soddisfatti: «Il legno spiaggiato non sarà più rifiuto». Sarà trattato come biomassa

Approvato il decreto “Salvamare” che consentirà il recupero del materiale marino. Federcamping: «Una misura attesa»

Giovanni Cagnassi
2 minuti di lettura

Il legno spiaggiato d’ora in poi potrà essere trattato come biomassa e quindi essere recuperato e trasformato in energia, dimezzando i costi di smaltimento

 

JESOLO. Una legge attesa da decenni che cambierà la gestione e riutilizzo dei rifiuti sulle spiagge. Il legno spiaggiato d’ora in poi potrà essere trattato come biomassa e quindi essere recuperato assieme alla sabbia. Sarà trasformato in energia, dimezzando al contempo i costi di smaltimento. Non finirà tutto in discarica in modo indistinto tra rifiuto organico e inorganico. La Lega ha lavorato con il Governo per stendere il testo dell’emendamento ieri approvato al Senato, ultimo passo per il ddl Salvamare che consentirà il recupero del materiale ligneo spiaggiato di mari, fiumi e anche laghi.

«Sono assolutamente soddisfatta», ha detto la deputata leghista Giorgia Andreuzza, firmataria dell’emendamento che a quel testo ha lavorato per anni, «poiché, dopo tanto tempo oggi i materiali lignei spiaggiati non verranno più etichettati come “rifiuti’, ma come “biomassa”. Il recupero delle biomasse è un servizio indispensabile per le nostre spiagge e per la tutela dei litorali. In questo modo sarà possibile abbassare quasi della metà i costi di recupero e si facilita l’opera a carico dei nostri Comuni, ma non solo: questo consentirà di utilizzare il materiale per produrre energia e dimezzare le spese di smaltimento a enti locali, associazioni ambientaliste e imprese turistiche».

Gli operatori sono entusiasti. «Un traguardo importante, una legge in sintonia con lo spirito delle nostre imprese», commenta il presidente nazionale e Nordest di FAITA-Federcamping Alberto Granzotto, «il provvedimento consentirà ai pescatori di conferire i rifiuti di plastica rivenuti in mare in appositi centri di raccolta, e di riciclare il materiale legnoso portato dalle mareggiate sulle coste o lungo gli argini dei fiumi e le sponde dei laghi, utilizzandolo per produrre energia. Una misura attesa da tutto il mondo del turismo, ma che tocca trasversalmente molti fronti, raccogliendo il favore degli ambientalisti», precisa Granzotto, «il disegno, oggi diventato legge, consentirà di classificare come biomassa i rifiuti legnosi precedentemente considerati speciali, risponde in pieno all’esigenza di un’economia circolare non più rinviabile. È un’ottima notizia per le imprese che operano nel settore del turismo all’aria aperta, vocate alla salvaguardia ambientale».

Al camping Cappalonga di Bibione queste operazioni erano già in atto da tempo tanto da essere considerato un esempio di economia circolare. Lorenzo Braida, direttore della Bibione Mare Spa, ricorda che da anni riutilizzano il rifiuto nelle spiagge dei camping in gestione: «Abbiamo impiegato una macchina che sminuzza i tronchi e la corteccia per utilizzare le parti lignee nella copertura delle aiuole in modo di non far crescere l’erba lungo i percorsi e le strade. Il materiale poi diventa concime. E sotto le docce abbiamo delle vasche per il recupero dell’acqua per l’irrigazione».

Il mondo universitario ha sostenuto questo iter. «La legge è un grande passo in avanti» dice Gabriella Buffa, docente di botanica all’università Ca’Foscari, «superando ora ufficialmente il concetto di rifiuto indistinto tra organico e inorganico, che sono due cose ben diverse. Ora si potrà dare impulso all’economia circolare che consente un vero recupero di energie e risorse. Non dimentichiamo che oltre al recupero del materiale legnoso si potrà recuperare anche la sabbia che rappresenta il 40 per cento e può essere riutilizzata per il ripascimento» .  

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