La truffa milionaria del broker: Ava Trade denuncia Rigato
La società di intermediazione finanziaria si tutela nei confronti del promotore. L’avvocato di 15 vittime chiede l’intervento della Consob per verifiche sul caso
Alessandro Abbadir
VIGONOVO. Ava Trade, la società on line di intermediazione finanziaria con ha sede legale in Irlanda, ha sporto denuncia contro il promotore finanziario Enrico Rigato per le operazioni compiute dallo stesso, chiarendo inoltre di non avere responsabilità per quanto è successo, ovvero la presunta sparizione di milioni di euro che ignari risparmiatori avevano affidato al broker. È quanto emerge dalla risposta data da Ava Trade ai clienti del broker di Vigonovo che non si fa trovare da settimane.
A confermarlo è l’avvocato Piero Cecchinato del Foro di Padova che difende 15 truffati della zona della Riviera. Sabato alcuni di loro si sono ritrovati in piazza a Vigonovo anche per discutere il da farsi con il loro legale. Complessivamente a questi clienti mancano circa 7 milioni di euro. Un’altra quarantina di clienti è difesa invece da Codacons.
«Prendiamo atto», spiega l’avvocato Cecchinato, «delle comunicazioni della società di intermediazione finanziaria irlandese. Questa dovrà però dimostrare di aver rispettato le regole di condotta previste». Il legale ha chiesto anche l’intervento della Consob per far luce su quello che è accaduto. Il giudizio su Rigato è netto. «Approfittando delle rete di amicizie, Rigato è riuscito a convincere i risparmiatori a bonificare denaro alla società di investimenti irlandese Ava Trade. Soldi che però, a quanto emerge, sono stati tutti persi», spiega l’avvocato, «Abbiamo sporto formale reclamo alla società di investimenti e questa a dire il vero non disconosce completamente l’attività di investimento dei nostri assistiti. Abbiamo denunciato tutto anche alla Consob, l’autorità di vigilanza sugli intermediari finanziari, e all’organismo che presiede la tenuta dell’Albo dei promotori finanziari per l’attività svolta da Rigato, che dovrà valutare azioni disciplinari nei suoi confronti. Mi sento di dire però che l’attività di intermediazione finanziaria non può andare esente da colpa in una situazione del genere».
Nelle scorse settimane molte persone che si ritengono truffate si erano preoccupate perché l’Agenzia delle Entrare aveva comunicato loro la presenza di conti ed operazioni all’estero, tra cui anche alle Isole Vergini, condotte da Rigato e di cui loro non erano minimamente a conoscenza. Anche ieri la rabbia fra i truffati era forte e la richiesta di riavere i soldi versati era palese. Intanto emerge che la Procura competente ad indagare sul caso Rigato è quella di Milano. Le denunce presentate nelle scorse settimane alle Procure di Venezia e Padova verranno quindi trasmesse per competenza a Milano.
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