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lavora in tribunale a venezia

Abusi sessuali sul figlio piccolo Indagato magistrato onorario

I fatti contestati risalgono ad alcuni anni fa e sarebbero avvenuti nel Vicentino Il fascicolo è stato trasferito per competenza a Trento: chiesto il rinvio a giudizio

r.d.r.
1 minuto di lettura

VENEZIA. Un magistrato onorario del Tribunale di Venezia è sotto indagine a Trento per presunti abusi sessuali nei confronti del figlio, quando era un bambino.

I fatti contestati dalla Procura trentina risalgono ad alcuni anni fa e si sarebbero svolti nel Vicentino: nessuna decisione è stata sinora assunta.

Il delicatissimo fascicolo si trova, infatti, in fase di udienza preliminare: la Procura di Trento – competente in caso di inchieste che coinvolgano, a qualsiasi titolo, magistrati che operino nel distretto di Venezia – ha chiesto il rinvio a giudizio dell’indagato per violenza aggravata su minori e l’ufficio del giudice per le udienze preliminari ha aggiornato l’udienza al 23 ottobre, per valutare la corposa documentazione prodotta dalla difesa e decidere sul rinvio a giudizio o il proscioglimento dell’imputato.

Nel merito, nel respingere le accuse, la difesa ha comunque avanzato richiesta di rito abbreviato qualora la giudice per le udienze preliminari decida che gli elementi raccolti dalla Procura siano tali da giustificare un processo. In caso di condanna, il rito abbreviato prevede lo sconto di un terzo della pena, in cambio di un processo più celere, basato sugli atti a fascicolo.

L’avvocato di parte civile Girolamo Andrea Coffari – che rappresenta il minore – da parte sua si limita a confermare l’esistenza del procedimento, nato da una denuncia di un familiare. Nel corso delle indagini, il bambino era stato anche ascoltato in audizione protetta.

C’è poco o nulla da aggiungere a un caso tanto delicato, le cui indagini sono procedute nel più assoluto riserbo, tanto che anche il presidente del Tribunale di Venezia, Salvatore Laganà, non ne era stato messo al corrente. D’altra parte, la procedura prevede che solo in caso di rinvio a giudizio sia il Consiglio superiore di magistratura a deliberare un’eventuale sospensione dal servizio, in attesa della sentenza di merito.

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