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Magliette dei campioni vendute a 20 euro: sequestri a Venezia

La Finanza ha messo i sigilli a mille pezzi che venivano venduti come originali, ma a prezzo ribassato perché difettati

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VENEZIA. C’era quella di Ronaldo con i colori del Manchester, ma non mancava nemmeno quella di Messi al Paris Saint-Germain. Restando in Italia alcune delle maglie riportavano il nome di Nicoló Zaniolo con i colori della Roma. C’era l’imbarazzo della scelta. Tante maglie con i nomi dei più blasonati giocatori di calcio, ma tutte false. Spacciate per quelle originali delle squadre di calcio non solo italiane, ma di tutta Europa. Le esponeva un commerciante italiano in campo Santi Apostoli.

La Guardia di Finanza venerdì scorso e ha sequestrato per contraffazione tutte le magliette. Si tratta di mille pezzi che venivano messi in vendita ciascuno a 20 euro. Sono in corso indagini per risalire al fornitore. Si tratta di uno dei più importanti sequestri di questo genere negli ultimi anni, avvenuti in Italia.

Da dove arrivano e chi produce queste magliette? Gira la falsa informazione che siano i prodotti difettosi delle fabbriche Nike, Adidas o Puma, si tratta chiaramente di una bufala per convincere gli scettici.

A tutti piacerebbe acquistare la maglia della propria squadra con nome, numero e toppe di lega a prezzi irrisori, ma non è così. Infatti eventuali prodotti difettosi vengono distrutti.

Chi acquista merce contraffatta rischia una denuncia per ricettazione. Per questo le associazioni dei consumatori invitano ad acquistare i kit solamente negli store ufficiali delle squadre e degli sponsor tecnici o nei negozi che sono official partner.

Il primo consiglio delle associazioni di tutela dei consumatori per evitare di essere ingannati è quello di fare attenzione al prezzo troppo basso dei prodotti. Se parliamo di maglie della stagione in corso, con un prezzo di listino che parte da 70 euro, non è possibile trovarle in vendita a 30 euro o anche meno.

Chi vende online deve avere una sede fisica e una partita Iva, se esiste esclusivamente su eBay, Facebook o Instagram, al 99 per cento vende prodotti falsi. Bisogna evitare anche i siti che presentano una traduzione maccheronica in italiano, sono tutti rivenditori irregolari.

Per non avere problemi in dogana molti venditori italiani improvvisati ordinano la merce in Asia con i vostri dati personali, una sorta di dropshipping del tutto illegale. Se sorgono dei problemi in dogana ne risponde legalmente il cliente che ha fornito i dati al venditore. È dovrà pure pagare lo sdoganamento.

Per legge chi acquista online ha il diritto di restituire i prodotti per qualsiasi motivo entro 14 giorni e ottenere il rimborso integrale dell’ordine. La gran parte dei truffatori, ovviamente, non offre nessuna politica di reso e in caso di problemi il consumatore non avrà alcuna tutela. E poi attenzione ad affidare i dati della carta di credito a questi venditori che spesso si trovano all’estero. —

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