“Canale in secca, turismo fluviale ko”: sit-in di protesta dei battellieri del Naviglio a Stra
Due striscioni sono stati srotolati nel pomeriggio di Pasquetta davanti a villa Pisani. I timori della categoria per la prossima stagione
Alessandro Abbadir
La protesta dei battellieri davanti a villa Pisani a Stra
STRA. “Canale in secca, turismo fluviale ko!” “e “No villa, no party”. Sono questi gli striscioni di protesta srotolati nel corso di un breve flash mob oggi pomeriggio, giorno di Pasquetta, dai battellieri che solcano il Naviglio del Brenta e che da settimane non possono più far transitare i turisti fra Dolo e Padova sbarcandoli ad esempio davanti alla storica villa Pisani che è Museo nazionale. E proprio davanti alla villa a Stra è andata in scena la protesta degli operatori fluviali di fronte a tanti turisti arrivati con i pullman che si chiedevano increduli cosa stesse succedendo.
«Stiamo rimettendoci», hanno spiegato per i manifestanti i battellieri Silvio Carta e Andrea Bianco, «in termini di giro d’affari e prenotazioni. Il canale su cui si snodano decine e decine di bellissime ville da visitare è sempre più senz’acqua. Questo a causa non solo delle scarse precipitazioni del periodo, ma anche del fatto che il Genio civile nelle scorse settimane non ha programmato in maniera efficace l’apertura delle conche, finendo per svuotare il tratto a monte, ossia quello fra Dolo e Padova».
«Di fatto le prenotazioni sono dimezzate», continuano i manifestanti, «Le persone che visitano la Riviera vogliono arrivare a visitare villa Pisani e anche villa Loredan a Stra. E le prospettive della chiusura della navigazione del tratto fra Dolo e Padova rischiano di essere confermate per settimane».
Con l’inizio di questa primavera, va detto, i battellieri avevano registrato un aumento di prenotazioni e voglia di gite lungo il Brenta. Voglia che purtroppo va scemando se si pensa che per ora si potrà percorrere solo metà del tragitto lungo il canale. Fra le mete preferite, oltre a villa Pisani, anche le ville Malcontenta, Valmarana, Widmann, villa dei Leoni a Mira.
Oggi, oltre alla questione su cui verte la protesta, un altro disguido si è aggiunto. «Nel tratto in cui la navigazione è permessa», spiega Rudy Toninato, portavoce dei battellieri come referente Unii (Unione navigazione interna italiana), «c’è stato un grosso ritardo nell’apertura del ponte di via Sabbiona ad Oriago. Questo è successo perché ora c’è un solo operatore autorizzato ad aprire i ponti mobili sul Naviglio rispetto ai quattro di una volta. La conseguenza di tutto questo? Nel giorno di Pasquetta i turisti sono arrivati alla Conca di Dolo sui battelli un’ora e mezzo dopo il previsto. Molte persone inviperite ci hanno detto che certamente non ripeteranno o consiglieranno un tour sul Naviglio in battello».
La questione del Naviglio del Brenta sarà affrontata nelle prossime settimane anche dalla Conferenza dei sindaci della Riviera del Brenta per capire quali interventi poter attuare.
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