Broker scomparso a Vigonovo, i truffati sono già 40: in arrivo un centinaio di denunce
Mercoledì prima assemblea con l’associazione consumatori, pronta a costituirsi parte civile
Alessandro Abbadir
Il broker Enrico Rigato, la sua abitazione e la sua Range Rover sport parcheggiata
VIGONOVO. Sono già una quarantina le persone che si sono rivolte al Codacons e che hanno fatto denuncia per poter rientrare dei capitali investiti e consegnati a Enrico Rigato, il promotore finanziario 54enne di Vigonovo da qualche giorno nell’occhio del ciclone. Codacons con il suo vicepresidente nazionale l’avvocato Bruno Barbiero ha convocato un’assemblea per fare il punto con i truffati, che si terrà mercoledì alle 17.30 all’Hotel Marconi in Via Marconi 186 a Ponte San Nicolò. E si preannuncia incandescente.
Truffati negli investimenti, l'avvocato consiglia cosa si deve fare. Il caso Rigato
Il broker Rigato molto conosciuto a Vigonovo, da quanto risulta dovrebbero rispondere di ammanchi che si aggirano sui 3 milioni di euro. A lui si erano rivolti impiegati, pensionati imprenditori e commercianti con il ritorno di investimenti con altissimi interessi. Ora non si fa trovare e davanti a casa la sua auto, una Range Rover, è ferma da oltre una settimana.
«Questo tipo di fenomeni» spiega l’avvocato Bruno Barbieri vicepresidente nazionale di Codacons «si verifica spesso quando ci sono dei periodi in cui la borsa va male e i risparmiatori-investitori chiedono, preoccupati, di rientri dei risparmi. Ad oggi si sono rivolti a noi sporgendo denuncia una quarantina di persone che si ritengono truffate dal promotore finanziario. Pensiamo ne arriveranno molte di più».
Alla fine i possibili truffati potrebbero raggiungere il centinaio. L’identikit dei truffati purtroppo è spesso quello di persone che si affidano a promotori finanziari di paese perché li conoscono o perché consigliati da amici. «In assemblea» spiega Barbieri «si forniranno gratuitamente ai presenti i consigli su cosa fare per recuperare le somme perse o anche solo per essere in grado di verificare l’entità della perdita. Spesso in queste vicende le prime iniziative sono fondamentali per la buona riuscita delle indagini. L’assemblea punta anche a tranquillizzare i truffati che, in vicende analoghe a quella di Vigonovo, si sono lasciati andare a gesti insani vergognandosi con i propri familiari del fatto di essere rimasti truffati per ingenti importi: esiste una via di uscita ed è motivata dal fatto che è opportuno fare gruppo e condividere con gli altri truffati la propria esperienza. Solo dal confronto tra il gruppo dei truffati possono emergere elementi utili per il recupero delle somme perse».
Codacons è pronta a costituirsi parte civile nel caso in cui la Procura individuasse fatti penalmente rilevanti nell’operato del promotore finanziario. Inoltre, ha poi provveduto a redigere la nomina di persona offesa che ciascun truffato potrà compilare, firmare ed inoltrare alla Procura. «Un atto» spiega ancora Barbieri «che Codacons metterà gratuitamente a disposizione di tutti i risparmiatori». La nomina di persona offesa prima ancora della denuncia-querela, è lo strumento, per Codacons, con cui il risparmiatore segnala a chi sta conducendo le indagini e quindi alla Procura, che tra i potenziali danneggiati occorre tenere in considerazione il suo nome e al tempo stesso da diritto al danneggiato di venire informato dalla Procura degli sviluppi del procedimento penale, come l’eventuale richiesta di rinvio a giudizio. «Potrà sapere così la data entro cui costituirsi parte civile nel processo penale e chiedere il risarcimento del danno».
Gli eventuali truffati possono comunque chiamare per segnalare i fatti anche il numero verde Codacons 800 050800. «Fra le prime azioni da fare» dice infine «Codacons «c’è da reperire la documentazione possibile su queste operazioni compiute, capire a quale banca il promotore si appoggiava per eseguirle e da quanto tempo eventualmente agiva non correttamente». —
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