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Caso Giulia Schiff: atti di nonnismo tra piloti, sarà scontro sulle parti civili

Lunedì a Latina la nuova udienza filtro del processo a otto allievi dell’Aeronautica. La difesa: «No all’ammissione della onlus che si occupa di violenze sulle donne»

Alessandro Abbadir
1 minuto di lettura

MIRA. «Riteniamo che non vi siano i presupposti perché le associazioni che si fanno portatrici della difesa delle donne e contro la violenza di genere possano essere ammesse come parti civili nel processo in corso a Latina». A dirlo a chiare lettere è l’avvocato Michela Scafetta, difensore di cinque degli otto sergenti dell’Aeronautica Militare accusati di violenze nei confronti di Giulia Schiff, la 22enne mirese che nei mesi scorsi è stata espulsa definitivamente dalla stessa Aeronautica con una sentenza del Consiglio di Stato.

Lunedì prossimo davanti al giudice monocratico del Tribunale di Latina è fissata una nuova udienza filtro del procedimento dopo che quella di novembre era stata rinviata per alcuni difetti di notifica alle parti.

Gli otto sergenti, fra i quali c’è anche una donna originaria di Vicenza, sono accusati di violenza privata in seguito al cosiddetto “battesimo del volo”. Un rito che, secondo gli imputati, faceva parte delle tradizioni in seno all’Aeronautica Militare: a loro dire non c’era alcuna violenza in quei gesti.

In un video, però, si vede Giulia Schiff colpita da frustate, spinta contro l’ala di un aereo e buttata in piscina. Elementi, questi, sottolineati con forza nei mesi sorsi dall’avvocato Massimiliano Strampelli che rappresenta la ragazza mirese.

Nel corso della prima udienza filtro a novembre avevano presentato domanda di ammissione come parti civili l’associazione Doppia Difesa, che fa riferimento all’ex ministro Giulia Bongiorno e che è presieduta dalla showgirl Michelle Hunziker, il Partito Radicale e il Partito dei militari. Tre costituzioni di parte civile contro cui la difesa degli imputati si oppone in modo deciso e ne spiega il perché. Nell’udienza in programma lunedì prossimo alle 14 a Latina, il giudice dovrà decidere quali parti civili saranno ammesse.

«Le associazioni che difendono le donne dalla violenza di genere», spiega l’avvocato Michele Scafetta, «non erano state ammesse dal Tribunale Militare. Dal canto nostro riteniamo che non sia stata consumata alcuna violenza di genere. E che quindi non possano essere ammesse neanche in questo processo davanti al Tribunale ordinario. Tra l’altro una donna è imputata come partecipante a questi episodi: come si può parlare allora in questo caso di violenza di genere?».

«Ci vorranno diverse udienze, probabilmente anni. Alla fine di questo percorso so che avrò giustizia», aveva detto Giulia Schiff all’uscita dall’aula al termine della scorsa udienza. 

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