Allarme in spiaggia a Eraclea: «Dune schiacciate dai tubi in cemento»
In corso i lavori ripascimento nell’oasi della Laguna del Mort. Il consigliere Biondi: «Sono stati causati danni importanti»
Giovanni Cagnassi
ERACLEA. Tubi in cemento sulle dune e appoggiati alle staccionate in legno di protezione della spiaggia. La denuncia di alcuni residenti in passeggiata alla Laguna del Mort, tra Jesolo ed Eraclea, è stata raccolta dal consigliere comunale Danilio Biondi che l’ha resa pubblica prima che tutto il sistema di dune realizzato con l’università di Padova sia distrutto i questo tratto di spiaggia dalla parte est, verso Eraclea mare.
Il Genio civile è intervenuto in questi giorni per il ripascimento dell’area sottoposta a erosione marina. Saranno impiegati dei tubi in cemento per aspirare la sabbia dragata al largo e da utilizzare per ricostruire l’arenile nei punti in cui il mare ha mangiato quintali e quintali di sabbia nella stagione invernale e autunnale.
Ma i tubi lunghi oltre 50 metri hanno già schiacciato le dune ricostruite e coperte di vegetazione, appoggiati alle recinzioni in legno di protezione che non hanno certo la stabilità per reggerne il peso. Erano state realizzate con i fondi della Regione per i progetti di riqualificazione della laguna del Mort e della pineta di Eraclea Mare. Un progetto per la protezione dei sistemi dunali, compreso nei siti “Natura 2000”.
La spiaggia di Eraclea Mare ha beneficiato di un finanziamento comunitario assieme ad altri Comuni della costa veneta. Prevedeva anche la piantumazione di piante per preservare le dune a protezione dell’ambiente delicato e di rilevante importanza dal punto di vista ambientale anche per combattere l’erosione marina con sistemi naturali e non pennelli in roccia o dighe. Gli ecosistemi dunali, infatti, sono stati interessati nei decenni dalla perdita di specie e habitat naturali, la diffusione di specie aliene, l’erosione e la riduzione dovuta all’antropizzazione.
«Con la posa di questi tubi», dice Biondi, consigliere comunale di Vivere Eraclea, «i danni sono stati importanti. Le dune schiacciate, il passaggio dei mezzi di trasporto, le staccionate in legno usate come appoggio per i tubi stessi tanto da farle cedere inesorabilmente. Non riusciamo a capire perché il Genio civile, che interviene per il ripascimento, non sia stato informato di questa condotta che potrebbe provocare danni enormi mentre si cerca di garantire un ripascimento già di per sè complicato e mai certo».
Recentemente la Laguna del Mort è stata al centro della discussione politica anche a Jesolo, dove JesoloinMovimento e Antonio Lunardelli hanno evidenziato i confini poco conosciuti tra Eraclea e Jesolo, la trascuratezza dei rispettivi Comuni, la necessità di ripensare l’ospitalità in questo luoghi incantevoli e delicatissimi. —
Articoli rimanenti
Accesso illimitato a tutti i contenuti del sito
1€ al mese per 3 mesi
Sei già abbonato? Accedi
Sblocca l’accesso illimitato a tutti i contenuti del sito
I commenti dei lettori