Troppi rifiuti abbandonati e poche multe. «Ora creiamo le squadre per la raccolta»
Legambiente del Veneto orientale punta sulla formazione delle nuove generazioni. «Ma il problema andrebbe affrontato da una rete dei Comuni»
GIOVANNI MONFORTE
SAN DONA’. «L’educazione ambientale è fondamentale. Le giovani generazioni debbono essere formate e noi abbiamo il dovere di lasciare a loro un’eredità che sia almeno decente». È Valeria Polo, di professione insegnante, la nuova presidente di Legambiente Veneto Orientale.
I soci del circolo Pascutto - Geretto si sono riuniti a Ceggia per rinnovare il direttivo per il prossimo quadriennio. Valeria Polo sarà affiancata da Anna Carozzani nel ruolo di vice presidente. Il direttivo si completa con Maurizio Billotto, Danilo Biondi, Giacomo Canever, Federico Lorenzon, Ivano Marcorin, Paolo Orlando e Gianmarco Zulian.
Presidente Polo, rafforzerete le attività di educazione ambientale, con un gruppo di giovani soci educatori. Perché?
«Con l’inserimento dell’educazione civica a scuola, c’è la necessità da parte degli insegnanti, ma anche dei ragazzi di parlare di questi argomenti legati alla quotidianità. Penso all’abbandono della plastica, alle rive dei fiumi piene di immondizie, ma anche al risparmio energetico. Da insegnante mi accorgo che sempre più i ragazzi, motivati anche dal bisogno di stare all’aria aperta dopo la pandemia, ci chiedono di andare a fare attività di pulizia».
Ogni volta raccogliete quintali di rifiuti.
«Continua a persistere l’abbandono di tantissima plastica. Pur essendoci posaceneri ovunque, si vedono anche tanti mozziconi di sigaretta. Non riusciamo a spiegarci il perché. Le nuove generazioni sono informate, a scuola la differenziata è nel programma di tutti gli istituti. Ma l’educazione ambientale dovrebbe essere estesa anche agli adulti».
La questione energetica è in primo piano. Legambiente Veneto Orientale ribadisce la necessità di puntare, anche sul nostro territorio, alle rinnovabili e all’efficienza energetica.
«Sul no al nucleare ci siamo già espressi in un flash mob con tutti i circoli della Regione a Venezia. Riguardo alle rinnovabili, un tema importante che si sta palesando è l’idea delle comunità energetiche (associazioni di utenti che condividono l’energia pulita da loro prodotta, ndr).
Si parla di Comuni piccoli, sotto i 5 mila abitanti, a cui vengono dati dei finanziamenti per creare, ad esempio, all’interno degli edifici delle celle fotovoltaiche, che possano essere fruibili da tutto il condominio. È un aspetto finora mai tenuto in considerazione, ma che potrebbe essere molto utile per incentivare il fotovoltaico».
Avete promosso due flash mob a San Donà e Portogruaro per denunciare la gravità dell’inquinamento atmosferico.
«Ribadiamo che è un tema che va affrontato a livello di Veneto Orientale. Non può essere solo San Donà, per il suo numero di abitanti, ad adottare le misure. Si deve creare una rete, coinvolgendo anche i Comuni limitrofi».
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