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la vertenza a santa maria di sala

Il futuro di Speedline si gioca in soli due mesi Piano di rilancio al vaglio

Ieri la riunione al Ministero I sindacati hanno presentato il proprio consulente di parte È la prima esperienza in Italia «Monitorare l’iter del lavoro»

Alessandro Ragazzo
1 minuto di lettura

SANTA MARIA DI SALA

Due mesi per dare un futuro alla Speedline. Due mesi per capire come e dove intervenire. Ieri si è tenuto l’incontro tra il Ministero dello Sviluppo economico e le parti in causa per iniziare a definire il progetto sostenibile per l’azienda di cerchi in lega dove lavorano 605 persone. Nei giorni scorsi, Fim Cisl e Fiom Cgil hanno incaricato la Fondazione Ergo di Varese di redigere un progetto che guardi al rilancio dello stabilimento di Tabina. All’incontro di ieri (in videoconferenza) erano presenti i responsabili provinciali delle sigle sindacali, quelli nazionali, oltre alla Regione e la proprietà, la svizzera Ronal Group.

La presenza di Fondazione Ergo diventa fondamentale, perché oltre a essere stata ufficializzata la sua “entrata in scena” davanti al Ministero, sancisce per la prima volta in Italia un’esperienza simile con la nomina di un consulente sindacale. Quindi diventa anche sperimentale sotto l’aspetto della vertenza. C’è già un termine: in due mesi si dovrebbe avere un testo dettagliato. L’indagine interesserà gli aspetti finanziari ma pure quelli legali e di organizzazione del lavoro. Il nodo centrale resterà il mantenimento della fabbrica di via Salgari, che non dovrà essere chiusa bensì rilanciata.

Quando a inizio dicembre Ronal aveva parlato delle possibilità di delocalizzare, lo aveva motivato sostenendo che a Tabina si perde un milioni di euro al mese. Una cifra troppo alta perché non scattasse il campanello d’allarme e non si ragionasse su come rendere sostenibile lo stabilimento. «Sebbene quello che sta avvenendo rappresenti un passo in avanti rispetto alla situazione di stallo che si era venuta a creare a inizio anno», si legge in una nota congiunta di Fim Cisl e Fiom Cgil, «siamo consapevoli che sarà essenziale mantenere costantemente il contatto e monitorare l’avanzamento dei lavori, allineandoci con i consulenti e con le istituzioni. Rimane di primaria importanza mantenere il sito produttivo con anche tutti i lavoratori». I sindacati hanno chiesto a Ronal anche di chiarire la posizione di Volkswagen dopo la notizia emersa secondo cui l’azienda tedesca avrebbe chiesto agli elvetici di non partecipare con Speedline, ma con altre aziende al bando di approvvigionamento per il 2022 per timori nelle consegne. —



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