Colombo ricorda Mani Pulite «La corruzione non è sconfitta»
L’ex magistrato del pool invita anche all’accoglienza dei profughi in fuga La presidente Magaraggia cita Lincoln: «Non c’è niente di buono nella guerra»
roberta de rossi
venezia
«Anni dopo Mani Pulite, mi avvicinò in aereo uno degli indagati: “Quanta corruzione pensate di avere scoperto?”, mi chiese. Stimai un 45-50 per cento. Si mise a ridere: “....al massimo il 20”», mi disse.
L’ex magistrato del Pool Mani Pulite Gherardo Colombo – protagonista di indagini cardine per la storia d’Italia, dai fondi neri dell’Iri a quelle sulla Loggia P2, oggi presidente di Garzanti Libri – è stato l’ospite d’onore all’inaugurazione del 210° anno accademico dell’Ateneo Veneto. Lui che è anche un instancabile educatore alla legalità, in 15 anni di incontri con gli studenti di tutta Italia e convegni nel mondo. A trent’anni dal via all’inchiesta che ha scoperchiato Tangentopoli, la neo presidente dell’Ateneo, Antonella Magaraggia, lo ha invitato a tenere la prolusione inaugurale. Tema: «Il fenomeno corruttivo in Italia».
«Nel 1992 ci bastarono pochi mesi per renderci conto che, in Italia, la corruzione era un sistema. Sono finite le indagini di Mani Pulite, ma non è finita la corruzione. È necessario conoscere il passato per vivere consapevolmente il presente», ha scandito Colombo, parlando per oltre un’ora e inchiodando all’ascolto l’aula Magna dell’Ateneo Veneto, «Penso che se proprio allora riuscimmo a scoprire – con i colleghi del pool – quel che accadeva, fu perché era appena caduto il Muro di Berlino, che aveva disgregato un’epoca. Abbiamo dimostrato che la corruzione era un sistema, ma non è stata eliminata. Bisogna non rinunciare mai a educare alla cultura della legalità».
Colombo ha sottolineato anche l'importanza di conoscere e studiare la Costituzione italiana, ricordando in particolare le donne che contribuirono a stilarla, senza dimenticare di fare cenno all'attuale conflitto tra Russia e Ucraina, lanciando un appello: «Chi può accolga, perché quello in corso è un dramma enorme. E accogliere è un compito che noi abbiamo», ha detto Colombo, che è anche presidente di Resq People Saving People, ong che si occupa del salvataggio di migranti nel Mediterraneo.
In apertura di cerimonia, era stata la stessa presidente dell’Ateneo Magaraggia a ricordare le parole di Abramo Lincoln: «Non esiste un modo onorevole di uccidere, né un modo garbato di distruggere. Non c'è niente di buono nella guerra, eccetto la sua fine».
«La solidarietà è un valore che non dobbiamo dare mai per scontato e che anche la pandemia ci ha fatto riscoprire, insieme all’importanza della scienza», ha detto la neo presidente, presentando così anche alcuni appuntamenti del programma 2022 dell’Ateneo: come il convegno sui cambiamenti climatici, con gli esperti internazionali che stanno lavorando al nuovo Centro studi su questi temi, realizzato da Ca’ Foscari e alla Fondazione Centro Euro-Mediterraneo. Poi gli anni di piombo a Venezia, con l’incontro con i familiari delle vittime delle Brigate Rosse, Giuseppe Taliercio e Sergio Gori; il colloquio con la scrittrice Dacia Maraini nel centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, del quale fu amica; il dialogo con Sabino Cassese dedicato alle 21 “Madri della Patria” che contribuirono a scrivere la Costituzione italiana; il ritorno degli incontri con gli studenti e il mondo del lavoro. «L’Ateneo dev’essere sempre più l’agorà dei cittadini», ha concluso la presidente, «un luogo alto di discussione della polis anche su temi delicati e divisivi, ma sempre garantendo la pluralità di voci e idee».
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