Chioschi fronte mare già aperti a Jesolo. Ma gli hotel sono rimasti chiusi
Stagione anticipata: Jesolo domenica si è riempita di turisti e pendolari che hanno affollato la passeggiata. Record di attività che hanno anticipato i tempi posizionando i tavolini in spiaggia
Giovanni Cagnassi
JESOLO. Chioschi aperti sulla spiaggia, mai così tanti in bassa stagione. Dopo il Tango in piazza Mazzini, primo nel 2021 ad aprire ormai per quasi tutto l’anno, sono arrivati anche Zio Berto, Nettuno e la riconferma di Baita al mare.
E mentre infuria la polemica sullo stop alla sfilata di carnevale, alcuni degli organizzatori storici rilancia: «Facciamo dopo la fine dello stato di emergenza a Marzo». La sorpresa domenica è stata trovare tanti chioschi fronte mare con i battenti aperti e pronti ad affrontare la stagione sotto il sole. Nei mesi scorsi aveva aperto a Natale anche il Veliero coordinandosi con le iniziative in piazza Mazzini e il mercatino.
Domenica la città balneare ieri si è riempita di pendolari e turisti, molti dei quali si attendevano la sfilata di Carnevale, quest’anno definitivamente sospesa. Jesolo nel periodo di Carnevale ha anche pochi alberghi aperti, una decina o poco più rispetto ai circa 50-60 degli anni prima del Covid. Mai sono stati così pochi, salvo nel periodo della pandemia. La situazione incerta anche a livello internazionale, poi l’aumento dei costi energetici hanno convinto molti albergatori a non scommettere più nel carnevale a Jesolo.
Ma chi ha aperto ha fatto il pieno o quasi, soprattutto con gruppi di turisti stranieri e italiani per il carnevale di Venezia. E sono tornati i francesi che in questo periodo dell’anno confermano sempre il loro affetto per il litorale e Venezia, dove il Carnevale è tornato protagonista. Jesolo ha rinunciato per motivi di sicurezza sanitaria così Comune e Pro loco hanno concordato di rinviare ancora una volta la grande sfilata, per la terza volta. Molti organizzatori dei carri si sono lamentati e hanno portato le loro creazioni in altre città, come San Stino, Monfalcone, Giavera del Montello e altre città nel Triveneto. Oggi i carri jesolani sono a Monfalcone nella sfilata organizzata nella cittadina in provincia di Gorizia che ha una storia centenaria.
«Speriamo almeno che il carnevale torni almeno quest’estate», dicono i figuranti, «per recuperare. Oppure si potrebbe ritentare con un’edizione dopo il 31 marzo, quando finirà lo stato di emergenza». Le categorie sono in subbuglio. «Un vero peccato non festeggiare il carnevale in questi giorni», dice Roberto Dal Cin, delegato al turismo di Confapi e titolare dell’enoteca la Corte dei Baroni che sta lanciando dei cocktails dedicati a grandi autori e scrittori, «la gente ha voglia di uscire e divertirsi e in fondo ci sono stati gli eventi a Natale e Capodanno, oltre che a San Valentino, che potevano anticipare il carnevale con un unico filo conduttore. I nostri bambini non sanno neppure più cosa sia questa festa storica e pregna di significato. I tanti ospiti della località ci hanno chiesto perché non ci fosse la sfilata dei carri».
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