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Un advisor per Cisl e Cgil nella vertenza Speedline «Ci attendono tempi duri»

La Fondazione Ergo scelta come consulente dei sindacati Resta ancora aperto il presidio all’esterno dello stabilimento Verifiche sul caso Volkswagen

Alessandro Ragazzo
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SANTA MARIA DI SALA

La Fondazione Ergo di Varese sarà la consulente di Fim Cisl e Fiom Cgil per la vertenza Speedline di Santa Maria di Sala. L’obiettivo è di stilare un progetto sostenibile per rilanciare la fabbrica di cerchi in lega, che fa parte del gruppo svizzero Ronal, dove lavorano 605 persone. La stessa casa madre ha approvato la scelta. La prossima settimana ci sarà già un incontro tra le segreterie nazionali dei rappresentanti dei lavoratori ed i tecnici di Fondazione Ergo per fare una prima analisi e abbozzare le mosse successive. Restano confermati i vertici continui con il Ministero dello Sviluppo economico (Mise) e Regione.

Queste fasi di studio e confronto andranno avanti anche durante la trattativa con la società elvetica. Nata nel 2012, Fondazione Ergo è un ente tecnico di riferimento in materia di organizzazione e misurazione del lavoro ed ergonomia. «Si tratta di un altro passo avanti», dicono i sindacalisti Matteo Masiero di Fim Cisl e Manuela Musolla di Fiom Cgil, «per la ricerca di una soluzione. Di sicuro ci aspettano settimane e forse mesi complicati, ma riteniamo che la strada intrapresa sia quella giusta».

C’è di più, perché Fim Cisl e Fiom Cgil hanno confermato di mantenere la presenza al presidio di via Salgari, aperto a inizio dicembre quando circolò la notizia di una possibile dismissione dello stabilimento salese per spostare tutto in Polonia e Germania. Eventualità, poi, venuta meno a inizio gennaio. Il presidio resterà per garantire il rispetto quanto concordato con l’impresa, sia per quanto riguarda le consegne che per le campionature. Nell’ultima riunione tra le parti, il 10 febbraio, il gruppo elvetico aveva fatto sapere che il colosso tedesco Volkswagen avrebbe chiesto a Ronal di non partecipare con Speedline al bando di approvvigionamento per il 2022, ma di farlo con altre sue aziende. Questo perché, con la vertenza in corso, non sarebbe garantita la continuità produttiva e quindi la consegna. Ebbene, i sindacati hanno intensificato le verifiche, attraverso il sindacato internazionale, per capire se le dichiarazioni siano vere. In questo senso sono state attivate anche le istituzioni. —

Alessandro Ragazzo

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