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Venezia, occupato il liceo artistico Marco Polo

Dibattiti fino a sabato, crisi ambientale e violenza di genere fra i temi. La dirigente è comprensiva: “Studenti e studentesse vogliono vivere appieno gli spazi scolastici”

ALBERTO SANAVIA
1 minuto di lettura

Un'assemblea degli studenti del Marco Polo

 

VENEZIA. Laboratori per cambiare il mondo scuola: occupato il liceo artistico Marco Polo. Proseguirà fino a sabato l’occupazione dell’istituto veneziano, allo scopo di aumentare la sensibilità su varie tematiche che interessano il futuro degli studenti.

Un atto rivolto non contro l’istituto, ma per condividere un disagio che nei giorni scorsi ha portato ad occupare molte scuole superiori in diverse città d’Italia.

A decidere l’occupazione sono stati oltre trecento studenti che si sono trovati al mattino nell’androne della scuola. A seguito di un’assemblea proseguita nel pomeriggio, si è creata una programmazione di corsi che si svolgeranno nei prossimi giorni.

«Abbiamo voluto coinvolgere la totalità degli alunni», dice la studentessa Nina Mingardi del collettivo Polo Las di Venezia e rappresentante d’istituto, «al fine di poter discutere tutti assieme su tematiche che ci stanno a cuore».

I dibattiti di oggi si terranno su questioni ambientali e violenza di genere. Ma sono solo i primi temi all’interno di un percorso che durerà tutta la settimana. «Parleremo di problemi diffusi a livello nazionale», continua Nina, «nella critica a un sistema scolastico allucinante, il cui unico modello si basa sull’esclusiva priorità di concludere il programma. Due anni di pandemia hanno creato lacune didattiche che non sono state tenute in conto dal nuovo esame di maturità. Ci sono state le due morti di studenti in stage scuola-lavoro che non hanno sortito effetti. Chiediamo un sistema educativo che tenga conto dell’aspetto psicologico degli studenti, passando per i problemi sui trasporti e l’edilizia scolastica. Temi che affronteremo condividendo idee».

Iniziativa che la dirigenza del Marco Polo comprende. «Con questi laboratori», dice la preside Maria Rosaria Cesari, «studenti e studentesse vogliono vivere appieno gli spazi scolastici. Da ieri le lezioni non si sono potute svolgere regolarmente, ma il dialogo con i rappresentanti è sempre stato ottimo. Lo stesso è avvenuto anche in questa situazione e si è svolto nel rispetto reciproco dell’interlocuzione».

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