CA’ NOGHERA. Rispettare l’ambiente, significa anche prendersene cura. E’ quanto hanno fatto i volontari dell’associazione Cavana 88 guidata da Alessandro Pozzo, ufficialmente costituita nel 1988 da un gruppo di appassionati di pesca e laguna che utilizzano un sito attrezzato e funzionale base di partenza per le proprie attività ricreative, con tanto di cavane in legno e posti barca. Una location unica, quanto fragile e delicata.
Stivali alti fino alle ginocchia, guanti da lavoro, sacchi delle immondizie, decine di volontari armati di buona volontà e amore per la laguna domenica mattina a partire dalle otto, si sono dati da fare per ripulire un tratto consistente di barena partendo da Tessera fino al Montiron, tra il Dese e il Siloncello, nel ramo del canale Santa Maria che sfocia nella palude di Cona.

Lo hanno liberato dalle bottiglie, le lattine, la spazzatura portata dalla marea e dalla corrente, che soffoca lo specchio lagunare e il suo ecosistema tanto bello ma allo stesso tempo fragile.
«Abbiamo trovato di tutto» spiega Alessandro Pozzo, «l’inciviltà non ha limiti: batterie, oli esausti, plastiche, frigoriferi e molto altro».
Decine di sacchi riempiti e pronti per essere portati in discarica. Grazie all’aiuto di tutti e alla buona volontà dei titolari delle cavane
La pulizia si ripete da diversi anni ed è sempre più necessaria, per far respirare le barene e le velme che altrimenti soffocano a causa dei materiali inerti impigliati nelle acque basse, e le plastiche tra che altrimenti ci metterebbe decine di anni per degradarsi.
Articoli rimanenti
Accesso illimitato a tutti i contenuti del sito
3 mesi a 1€, poi 2.99€ al mese per 3 mesi
Sei già abbonato? Accedi
Sblocca l’accesso illimitato a tutti i contenuti del sito