Commercio in ginocchio nel Veneziano. «Con questi aumenti non possiamo lavorare»
Negozianti e artigiani della provincia tentano di ridurre al minimo i consumi dell’energia Il maestro vetraio: «Così è insostenibile». Il Burchiello: «A rischio la paga dei dipendenti»
Marta Artico
Negozianti e artigiani mostrano la bolletta energetica
VENEZIA. A qualcuno è arrivata doppia. Addirittura tripla. Rincari esorbitanti, bollette alle stelle. Commercianti e artigiani, titolari di bar, pizzerie, ortofrutta, parrucchieri e mastri vetrai. Ma anche allevatori. Poco importa. Per tutti, il messaggio è unico: «Siamo in ginocchio».
Edoart Tita (1) è il titolare del bar Terrazze della Luna di Porto Santa Margherita: «Già nel mese di dicembre le bollette sono raddoppiate, e anche se in bassa stagione, a ritmo ridotto, siamo passati da 250 a 500 euro di energia elettrica, ma ci attendiamo costi triplicati quando lavoreremo di più».
Ritocco all’insù alla Corte dei Baroni, enoteca letteraria di Jesolo lido. «Purtroppo» dice il titolare, Roberto Dal Cin (2) «l’energia elettrica è passata da 600 a 1200– 1500 euro al mese pur con orari ridotti rispetto all’alta stagione considerando lo stesso periodo dell’anno rispetto al 2021. E abbiamo ancora alcuni frigoriferi spenti. Cosa accadrà dopo?».
Al bar Moderno di San Donà, Ernesto Boatto (3), apprezzato sommelier, sventola le bollette appena arrivate: «Siamo a circa 1000 euro in più di energia elettrica, il doppio. Ma andiamo avanti facendo quadrare i conti con commercialista e detrazioni, cercando di non aumentare i prezzi ai clienti». Al ristorante pizzeria Il Postier di Porto Santa Margherita, Fabiana Cristofoli (4) annota bollette di energia elettrica da 2.500 euro a 5.200 euro, mentre il gas passa da 700 a 1.316. «Siamo al raddoppio e non è certo facile in bassa stagione». Un tema che il presidente dell'associazione proprietari, Lauro Catto, sta affrontando con gli esercenti della località balneare.
Il rincaro tocca moltissime attività, come quella di Rebecca Valent (5) del Borgo Stajnbech a Pramaggiore. Che mostra le bollette mentre è al lavoro, tra i vigneti. Martina Zago (6), titolare con i genitori dell’allevamento di bovini da latte Valdoro, da 1.800 euro mensili è passata a oltre 4 mila. «Considerando i rincari dei costi dei cereali e la necessità di un consumo elevato di energia per rispondere agli standard di benessere animale dovevamo trovare una soluzione pena la chiusura dell'attività: abbiamo pattuito con l’azienda fornitrice un prezzo fisso per 12 mesi. Unica salvezza considerando che la voce energia nel nostro bilancio è significativa, è contrattare il prezzo».
Piero Trabuio (7) della pizzeria omonima di Favaro, va giù duro: «È solo una manovra politica: se il gas è aumentato del 50%, e con il gas si produce energia, quest’ultima non può essere aumentata del doppio, al massimo del 30, del 40 per cento, vale a dire in proporzione all’incidenza del costo della materia prima. A meno che non si voglia speculare e andare a recuperare il denaro che manca nelle tasche dei cittadini. E non ha senso logico». Alla tabaccheria edicola Athena, in centro a Meolo, la bolletta è aumentata del 125%.
La rivendita è gestita dalle sorelle Chiara e Daniela Stefani, con l’aiuto di mamma Nadia (8): «L’ultima bolletta è aumentata di 200 euro, fortunatamente la cifra è bassa rispetto ad altre attività produttive. Ma è un rincaro pesante per una piccola attività come la nostra». «Bollette raddoppiate» commenta Sergio Gnan (9), di Beauty Fashion, salone di Asseggiano «difficile starci dentro così».
Tra gli esasperati, ci sono i baristi. «Siamo in difficoltà», spiega Giovanni Barbierato (10), titolare del bar Centrale- Speedy pizza di Chioggia, «prima il Covid con le chiusure forzate, poi le limitazioni e ora bollette insostenibili. Siamo passati dai 1100-1200 euro dell’anno scorso all’ultima bolletta da 2100 euro. Con cifre del genere è impossibile non ritoccare i prezzi, anche se sappiamo che è un momento complicato».
In una situazione molto difficile i tabaccai veneziani e di tutta la provincia. Per Luca Pasetti (11) tabaccaio a San Rocco che ha festeggiato da poco i cinquant'anni dell’attività di famiglia, gli aumenti sono stati del 50%. E non va meglio per i colleghi del settore del commercio. Marco Senno (12) è un allevatore dell’azienda agricola Il Giogo di Jesolo, nella medesima situazione. Come Lauretta Campagnaro (13), dell'agriturismo Lauretta e Vittorino di Gardigiano di Scorzè, preoccupata, come tutti, a causa dei costi delle materia prime e adesso delle bollette.
«È necessario che le istituzioni a tutti i livelli facciano tutto il possibile per fronteggiare gli aumenti dell'energia elettrica ma anche dei concimi, dei fertilizzanti e delle materie prime che stanno mettendo in ginocchio le nostre aziende agricole» commenta Federica Senno, neoeletta presidente Cia, che di mestiere è proprio una allevatrice e conosce la materia e i problemi. Adelino Carraro (14), storico patron dell’hotel ristorante Burchiello di Oriago, bolletta in mano, protesta: «Se continua così rischiamo di non poter pagare dipendenti e far andare avanti l’attività. La bolletta della luce bimestrale dell’intero albergo era di 2800 euro poco prima della pandemia, nel dicembre del 2019, quella di febbraio è di 2000 euro in più, addirittura 4815 euro».
Tra le realtà del territorio che per prime hanno subito i rincari delle bollette, c'è senza dubbio l'isola di Murano e la sua arte del vetro da preservare ad ogni costo. Da ottobre in poi, il metano è aumentato vertiginosamente con tassi superiori al 400%. «In questi mesi», spiega il maestro vetraio Simone Cenedese (15), «le bollette del gas sono quadruplicate, ma a essere raddoppiata è anche l'energia elettrica, minerali e materie prime usate per fondere vetro come sabbia e calce. Perfino gli imballaggi subiscono gli aumenti della carta così come le spedizioni. Una catena che rende il lavoro insostenibile».
C’è chi proverà a non aumentare i prezzi, ma non promette. «Di luce e gas pago più del doppio, diciamo due volte e mezza il solito» fa sapere Venerio Casarin (16) dell’hotel Due Torri Tempesta di Noale. «Ora ho stipulato un contratto fisso cambiando operatore e dovrei avere un beneficio con la prossima bolletta. Non so se aumenterò i prezzi, anche se ho dovuto ritoccare leggermente il costo della camera matrimoniale. Lavoriamo molto con le aziende, i rappresentanti, che negli ultimi tempi scarseggiano. Piuttosto dobbiamo andnare incontro alle esigenze dei clienti». «Per chi lavora con tanti macchinari come noi questi aumenti sono una batosta tremenda», spiega Enrico Boscolo Papo (17), titolare dei panifici “Spiga d’oro” di Chioggia, «non so come faremo a affrontare l’aumento delle spese, senza rivedere il personale o i costi finali. Per l’elettricità sono passato dall’ultima bolletta del 2021 di 594 euro all’ultima di 912… senza contare il gas».
Al Commerciale Bistrot di via Altinia a Favaro, costi lievitati. «Fino a settembre pagavamo circa 500 euro, poi siamo passati a 700 e adesso a 1.500 con 400 euro di sforo per il potenziamento» fa sapere Tamara Vian (18). Il prezzo del caro energia, lo stanno pagando tutte le attività. Tra loro anche Mario Battiston (19), società agricola florovivaistica Battiston di Fossalta di Portogruaro. Francesco Angelica (20) lavora in campi diversificati, ha 4 attività tra cui un fruttivendolo a Marghera, ma il maggior aumento lo ha visto nella pasticceria di Galleria Barcella a Mestre: «Le bollette della pasticceria sono assurde, pagavo 700 euro, adesso parliamo di 1.700»
Riccardo Frezza titolare del ristorante Ae Botti di Mirano, è stato stangato: «Le bollette sono più che raddoppiate, e pensare che i kilowattora sono meno di quelli di agosto». Stessa lunghezza d’onda di Diego Cesarato della La Gineria di Santa Maria di Sala: «Ho visto rincari anche del 70-80 per cento. Difficile prevedere aumenti di listino, soprattutto se gli stipendi della gente continuassero a rimanere tali e quali».
(servizi a cura di Alessandro Abbadir, Alessandro Ragazzo, Elisabetta B.Anzoletti, Eugenio Pendolini, Giovanni Cagnassi e Giovanni Monforte)
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