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Mancano quattro giudici su dieci: tribunale di Venezia al collasso, giustizia caos

Appello congiunto di magistrati e avvocatura per colmare i vuoti: «La situazione è insostenibile»

eugenio pendolini
1 minuto di lettura

VENEZIA. Nel tribunale di Venezia, il più importante del Nord Est manca il 40% dei giudici e il 70% dei funzionari giudiziari. Più che i numeri freddi, sono le conseguenze che essi comportano a rendere drammatico il quadro.

Vittime che denunciano senza poter ottenere giustizia, presunti innocenti sottoposti a processi senza fine, crimini impuniti, pubblici ministeri che vedono sfumare anni e anni di indagini, avvocati inermi di fronte alla richiesta di tutela dei propri assistiti. In sintesi, un territorio dove la giustizia non è più una garanzia.

Dopo gli allarmi lanciati all’inaugurazione dell’anno giudiziario, l’ultimo accorato appello alla ricerca di risposte urgenti arriva in una nota congiunta firmata da Salvatore Laganà (presidente del Tribunale di Venezia), Federica Santinon (presidente dell’ordine degli avvocati di Venezia), Renzo Fogliata (presidente della camera penale veneziana e artefice della protesta congiunta di magistratura e avvocatura veneziana), Federico Vianelli (presidente dell’unione delle camere penali del Veneto). «Una situazione insostenibile», l’accusa lanciata dal gotha della giustizia veneziana.

La pubblicazione dei posti vacanti disposta dalla Terza Commissione del Csm, si legge nella nota, ha registrato un bilancio negativo.

A fronte di una o forse due coperture dei cinque posti pubblicati, sono cinque i trasferimenti certi. In enorme sofferenza è anche la sezione gip e gup (cui spetta decidere su misure cautelari, rinvio a giudizio o riti alternativi). A inizio gennaio, cinque giudici hanno lasciato il Tribunale per assumere funzioni di Consigliere presso la Corte di Appello di Venezia. In parallelo, la prima sezione penale ha registrato due nuove scoperture.

Le vacanze, per effetto dei prossimi trasferimenti da deliberare, saliranno addirittura a 17. A ciò si aggiungono casi di maternità e di malattia certificata. Se la carenza di giudici arriva al 40%, va peggio per il personale amministrativo con punte del 70%. «Il Tribunale di Venezia necessita di un assetto stabile», continua la nota, «non può continuare a sopravvivere grazie a supplenze. Lo richiede la Regione del Veneto, la sua cittadinanza, il suo ordine pubblico e il suo laborioso tessuto economico. Si è al cospetto di una ferita ai diritti dei cittadini e all’economia del Nord Est». La protesta del mondo giudiziario veneziano trova la sponda del presidente della Regione, Luca Zaia: «La mole di incombenze è tale da richiedere soluzioni d’emergenza. In una fase di ripartenza dell’economia, con le risorse del Pnrr da spendere, le aziende e i cittadini hanno bisogno di una giustizia efficiente: rischiamo invece di ostacolare l’uscita del Veneto dallo stato di emergenza».

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