In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni
la vertenza 2i rete gas

«Pronti a scendere in strada per mantenere la sede a Mira»

I sindacati preparano la lotta contro il trasferimento di 70 addetti a Selvazzano La Cisl: «Non esclusi disagi all’utenza». Ordine del giorno lunedì in Consiglio

Alessandro Abbadir
2 minuti di lettura

MIRA

Sale la mobilitazione sindacale, delle istituzioni e della politica per fermare il trasferimento dell’azienda 2i Rete Gas da Mira a Selvazzano Dentro, nel Padovano. I sindacati puntano a sensibilizzare la popolazione con manifestazioni, raccolta di firme, assemblee. L’azienda del gas ha rotto le trattative giovedì in una riunione organizzata dalla Prefettura per cercare di trovare una soluzione tra le parti. «Ci prepariamo ad organizzare l’assemblea dei lavoratori ad inizio settimana, nella quale comunicheremo la totale chiusura dell’azienda alle nostre istanze», sottolineano Davide Camuccio di Filcrem Cgil e Claudio Franzoi di Femca Cisl, «Puntiamo ad una astensione dal lavoro crescente. Partiremo la prossima settimana ma la mobilitazione continuerà finché l’azienda non tornerà sui propri passi in merito alla decisione di spostarsi».

«Non si esclude», fa capire la Femca Cisl, «che si potrebbe arrivare a forme di protesta perfettamente lecite che potrebbero creare anche disagi all’utenza». 2i Rete Gas serve un territorio fra Riviera del Brenta, Miranese, Trevigiano e Piovese con decine di Comuni, 4 ospedali, diversi plessi scolastici e grosse aziende. Nella sede di Mira in via Sant’Antonio ci sono 70 dipendenti.

«Oltre a queste forme di protesta», sottolineano i sindacati, «ci sarà la possibilità di organizzare manifestazioni in strada o raccolte firme. Cercheremo di far capire ai cittadini i problemi a cui andranno incontro se non avranno la sede del gas in un punto baricentrico del territorio da servire».

Intanto i sindaci Marco Dori (Mira) e Maria Rosa Pavanello (Mirano) sono decisi a vedere se ci sono le possibilità per fermare il trasferimento. «Ho dato incarico ai legali del Comune di verificare se il requisito della territorialità sia condizione vincolante al via libera della concessione», spiega Dori. L’azienda su alcuni territori, fanno capire i primi cittadini, lavorerebbe in prorogatio di una vecchia convenzione scaduta 20 anni fa. Se dovesse essere stipulata una nuova convenzione, gli enti locali si affiderebbero a un’azienda che a sede a Selvazzano? Il Comune di Mira ha aggiunto all’ordine del giorno una mozione d’urgenza per discutere del problema nel consiglio comunale di lunedì. Netta la presa di posizione del segretario del Pd Enzo de Lorenzi: «Il mancato accordo al tavolo di concertazione promosso dalla Prefettura ha dunque marcato una distanza netta tra le istituzioni locali e l’azienda. Chiudendo la sede di Mira, viene a mancare un riferimento operativo per tutto il territorio veneziano per la gestione e la tutela degli utenti in un servizio essenziale come il gas. Non è un buon segnale e l’azione dei Comuni va sostenuta da tutti i livelli di governo, coinvolgendo anche i parlamentari eletti nel territorio. Bene approfondire ogni aspetto legato alle concessioni in essere affinché vi sia un giusto equilibrio tra esigenze aziendali e della collettività». —

Alessandro Abbadir

© RIPRODUZIONE RISERVATA

I commenti dei lettori