La conferma di Ronal al Mise «Stop alle campionature»
La casa madre di Speedline ha chiarito di aver accolto l’istanza dei sindacati Ora si attende la convocazione del tavolo ministeriale per avviare la trattativa
Alessandro RagazzoSANTA MARIA DI SALA
Ora si può davvero ragionare sul futuro di Spedline: la svizzera Ronal Group ha confermato il blocco delle campionature. La palla passa al Ministero dello Sviluppo economico (Mise) che deve giocarla il prima possibile perché le parti si siedano al tavolo e trovino un accordo. Questo l’esito dell’incontro avvenuto giovedì, a cui hanno partecipato pure i rappresentanti dell’Unità di crisi della Regione, anche se non c’era la società elvetica. C’è stato un passo significativo in avanti tra le parti, dopo le tensioni a inizio anno quando i sindacati non avevano la sicurezza che le campionature della ditta di cerchi in lega fossero fermate. Invece nei giorni scorsi Ronal aveva già comunicato la volontà di bloccarle e così è avvenuto, con tanto di notizia data dalle stesse istituzioni.
Come avevano chiesto i rappresentanti dei 605 lavoratori, il Mise e la Regione hanno incontrato Ronal per stabilire come portare avanti la vertenza. In quell’occasione gli svizzeri hanno comunicato il blocco delle campionature e la disponibilità a nominare in tempi rapidi un advisor, per parte sindacale, che possa iniziare quanto prima il confronto e trovare un piano di sostenibilità per Speedline. Dove, va ricordato, si arriva a perdere un milione l’anno. Di qui la decisione di Ronal prima di Natale di chiudere per portare l’attività in Polonia e Germania. Invece, dopo le proteste e il presidio dei dipendenti anche durante le feste, Ronal ha fatto marcia indietro, dicendosi disponibile a ragionare sulla fabbrica. C’era il nodo delle campionature, ossia consentire anche ad altri stabilimenti del gruppo di poter fare un certo tipo di materiale che oggi si realizza solo a Santa Maria di Sala. E se ci fosse stato questo “trasloco”, Speedline ne sarebbe uscita penalizzata. Ma Ronal ha assicurato il blocco. Dunque le bocce sono ferme, come chiesto da Fim Cisl e Fiom Cgil.
La mossa fa sorridere le due sigle che in una nota congiunta ora chiedono al Mise di accelerare il confronto: «Abbiamo accolto positivamente gli aggiornamenti istituzionali che arrivano dalla proprietà e abbiamo chiesto che il Mise convochi velocemente un tavolo per avviare la trattativa, anche nel merito tecnico. Inoltre abbiamo colto l’occasione per ricordare che in questa vertenza serve che ci sia attenzione affinché il piano di sostenibilità possa in qualche modo tener conto anche delle aziende dell’indotto». Intanto il gazebo in via Salgari resta confermato in modo da controllare i flussi delle merci e poter intervenire se necessario. Il tutto in attesa di una chiamata da Roma. —
Alessandro Ragazzo
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