Sicurezza in spiaggia a Sottomarina e Isola Verde, i droni-bagnino pronti a entrare in servizio in estate
L’annuncio del sindaco e della Sat- Protezione civile. Al via i corsi di formazione e abilitazione per 22 operatori
Elisabetta B. Anzoletti
SOTTOMARINA. Salvataggio in mare col drone anfibio. Debutterà a Sottomarina e Isola Verde l’innovativo servizio di sicurezza per la balneazione con l’utilizzo di droni che possono sganciare in tempi velocissimi un salvagente a chi si trova in difficoltà, in attesa dell’arrivo del bagnino.
Un progetto esclusivo, gestito dalla Sat (Sorveglianza aerea territoriale) della Protezione civile, e finanziato dal Comune e dalle sigle turistiche. I primi 22 operatori formati all’utilizzo del drone stanno svolgendo il corso di abilitazione in questo weekend, nei locali della Unioncoop. Seguiranno mesi per l’addestramento sul campo, prima in laguna e poi in mare, per le autorizzazioni dell’Enac e per le ordinanze della Capitaneria. L’obiettivo è arrivare all’inizio della stagione turistica con quattro droni in utilizzo (tre a Sottomarina e uno a Isola Verde), gli operatori formati e le autorizzazioni firmate. L’intero progetto è in divenire, perché trattandosi del primo in Italia, ancora non esistono precedenti a cui riferirsi. Il costo dovrebbe aggirarsi sui 60-70 mila euro a stagione.

«La nostra sarà la prima spiaggia a rendere strutturale l’utilizzo del drone per il salvamento», spiega il sindaco Mauro Armelao, «sul fronte della sicurezza già offriamo un litorale all’avanguardia, con punti di primo soccorso, ambulatori, quad e bagnini formati per la rianimazione cardiopolmonare. Col drone avremo un’ulteriore arma per intervenire con tempestività in caso di pericolo in mare. Ma non solo, i droni potranno essere utili anche per altre emergenze del territorio, a esempio per monitorare le piene dei fiumi nei punti a rischio».
Al progetto hanno già aderito Ascot, Asa, consorzio di promozione Lidi di Chioggia, ma l’accordo di programma sarà siglato nelle prossime settimane e i margini per ampliare i sostenitori ancora esiste.
«Siamo un ente di volontariato nato 10 anni fa a Torino», spiega Francesco Garganese, presidente nazionale della Sat, «ci siamo avvicinati ai droni nel 2014 e abbiamo aperto la prima scuola per utilizzo dei droni, riconosciuta da Enac. I quattro droni che verranno utilizzati a Sottomarina sono anfibi, quindi possono decollare e atterrare sull’acqua e volare sotto la pioggia. Possono essere utili per far prelievi di acqua, ma anche per sganciare un salvagente, semplicemente toccando un pulsante sullo schermo del pilota. Saranno usati per un controllo periodico all’altezza del limite di balneazione, senza inquadrare i volti per motivi di privacy, e per intervenire in caso di infortuni in mare. Il corso avviato in questo weekend a Chioggia per la formazione dei piloti è il primo in Italia. Altre regioni ci stanno contattando, ma il progetto così strutturato partirà solo per Sottomarina in questa stagione e se qualcuno vuol formare i piloti, dovrà frequentare la scuola qui».
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