Sulle case di comunità opposizione mobilitata
MITIA CHIARINTutta la opposizione in consiglio comunale ha firmato l’interrogazione di Gianfranco Bettin (Verdi e progressisti) che propone di investire, utilizzando i fondi del Pnrr, nelle case di comunità come spazi di integrazione tra i servizi sociosanitari e i distretti. La proposta è di attivare due strutture a Venezia insulare all’interno dell’ex Ospedale al Mare e nell’Ospedale G.B. Giustinian mentre per Marghera si punta a utilizzare l’ex scuola Sacro Cuore di piazza Sant’Antonio che ospiterà il nuovo distretto sanitario. Per Favaro si chiede il potenziamento dei servizi del distretto in via della Soia. E «per Mestre, tenuto conto che la sede dell’Ulss di via Cappuccina è troppo piccola e interamente occupata dalle attività proprie del Distretto, è possibile insediare la nuova struttura nel padiglione De Zottis, nel lato nordorientale della storica area ospedaliera dell’ex Umberto 1°».
Idea per riutilizzare a fini sociali, e sanitari, uno dei padiglioni che non sono stati acquisiti dal gruppo Alì della famiglia Canella, e su cui l’amministrazione comunale dovrà prima o poi ragionare per un recupero.
La proposta di Bettin è stata firmata anche da Monica Sambo e il gruppo Pd, da Marco Gasparinetti,Giovanni Andrea Martini, Cecilia Tonon e Sara Visman.
Ma proprio nei giorni scorsi dall’Ulss 3 Serenissima è arrivata la conferma di investimenti per quasi 8 milioni per le Case di comunità al nuovo distretto di piazza Sant’Antonio a Marghera e nel distretto sanitario di via Cappuccina, che verrà ampliato con un nuovo edificio sul retro. Casa di comunità, ha confermato Massimo Zuin dell’Ulss 3 al nostro giornale, sarà anche l’ospedale Giustinian. —
MITIA CHIARIN
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