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Mariutto, la Cgil scuote il cda «Stop alle fughe di personale»

Il sindacato chiede azioni e progetti per il rilancio dell’Ipab nel post pandemia Il caso dell’ex direttore: lettere anonime a Comune e Regione sul suo operato

ru.b.
2 minuti di lettura

mirano

Arrestare le fughe di personale, colmare le assenze, rilanciare l’Ipab con nuovi progetti. La Cgil guarda al futuro dell’Ipab Mariutto e lo fa nel segno della condivisione con il cda e il nuovo direttore Marino Favaretto, a scavalco con l’Istituzione Veneziana fino al 13 aprile.

«Cercare soluzioni»

«Dopo 22 mesi di emergenza Covid e visto il clima di incertezza all’interno dell’ente, è necessario procedere in tempi stretti a darsi delle priorità per avere risposte e soluzioni alla situazione dell’Ipab. Riteniamo che le priorità siano riconducibili a recuperare un buon clima lavorativo per ritrovare un ambiente sereno per i lavoratori e di conseguenza per gli ospiti e i loro familiari», spiega Cristina Bastianello della Fp Cgil Venezia, «Vanno cercate soluzioni organizzative per non peggiorare le condizioni di lavoro e la qualità dell’assistenza agli ospiti. Bisogna prevedere assunzioni di operatori ed infermieri e provvedere al rinnovo dei contratti a termine per coprire le carenze negli organici, sostituire le assenze lunghe e le sospensioni del personale non vaccinato». L’Ipab, insomma, deve tornare attrattivo per i lavoratori «evitando ulteriori fughe di personale», precisa Bastianello. Quanto al futuro, la Fp Cgil chiede di valutare progetti di assistenza domiciliare, posti di sollievo, posti letto per l’ospedale di comunità e soluzioni abitative protette, auspicando le sinergie tra istituzioni. Di questo il sindacato chiede di parlare con il cda in un incontro da fissare quanto prima.

il caso dell’ex direttore

Alla petizione con 40 firme di operatori a sostegno dell’operato dell’ex direttore dell’Ipab Franco Iurlaro, che ha concluso l’incarico il 31 dicembre, fanno da contraltare le «cinque lettere anonime», come spiega la sindaca Maria Rosa Pavanello, arrivate in municipio e in Regione nel corso del 2021 riferite al Mariutto e alle attività di Iurlaro. Un “caso Iurlaro” che potrebbe riservare in futuro altre puntate. «Sono stato nominato con deliberazione consiliare dell’Ente Mariutto del 22 marzo 2016 a seguito di selezione pubblica comparativa cui hanno partecipato diversi candidati ed ho partecipato alla selezione pubblica promossa con deliberazione consiliare del 15 giugno 2021, rinnovando la mia disponibilità ad un eventuale nuovo incarico soprattutto per portare a conclusione progettualità complesse nel frattempo avviate», spiega l’ex direttore Iurlaro, «Ad oggi quel procedimento non si è concluso e con ordinanza presidenziale si è preferito un incarico di direzione “a scavalco” con altro ente».

«Per fare opportuna chiarezza sulla situazione finanziaria ed amministrativa dell’Ipab, non resta altro che chiamare in causa i due organi preposti al controllo, ovvero il Collegio dei revisori e l’Organo di vigilanza della Regione Veneto presso la Direzione dei Servizi sociali. Non prima di un confronto pubblico tra le parti interessate, ossia cda, comitato familiari, dipendenti ed organizzazioni sindacali per i necessari approfondimenti e chiarimenti, cui non potrò prendere parte in quanto (mio malgrado e purtroppo) non più parte di questa realtà che ho amato e continuo ad amare», chiarisce Iurlaro, «Auspico per questo - da segnali che anch’io ricevo - non vi sia un disegno occulto per l’annessione del Mariutto ad altra realtà veneziana, facendo perdere quell’identità e appartenenza territoriale costruiti in oltre un secolo di storia. Ben venga invece il consorzio di servizi che si prospetta tra le Ipab di Chioggia, Conselve, Dolo e Mirano a garanzia del comune futuro di promozione e sostenibilità». —



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