Carnevale di Venezia senza volo dell’Angelo: «Niente folla e controlli stringenti»
Per Venturini sarà un’edizione soft, con scenografie e eventi contingentati: «Ripartenza da marzo»
eugenio pendolini
VENEZIA. Sarà un Carnevale soft. Qualche evento a numero contingentato, qualche evento scenografico che sarà comunicato a giorni. Ma senza il tradizionale volo dell’Angelo: troppo alto il rischio di assembramenti. La conferma arriva dall’assessore al turismo Simone Venturini, che sottolinea l’importanza della conferma della manifestazione pur tra mille difficoltà: «Venezia è pronta a ripartire», le sue parole, «sarà un Carnevale certamente non di massa, non ci sarà il volo dell'Angelo (il volo dal campanile di San Marco al palco), ma ci saranno tanti controlli. La città ha dimostrato di saper gestire bene la cosa già con il Redentore, i controlli hanno funzionato».
È sul messaggio di apertura della città che Venturini si sofferma. Un messaggio che inevitabilmente è diretto al turismo internazioale e agli operatori alberghieri ancora alle prese con l’incertezza degli ultimi due anni. Dopo le scene di assembramenti per la notte di Capodanno, la prossima edizione del Carnevale vedrà una stretta soprattutto sulla sicurezza, con qualche piccolo evento, ma certamente distante da quelli del pre-covid. La sfida, che sarà annunciata con maggiore precisione nei prossimi giorni, sarà quella di affidarsi all'online, allo streaming, come lo scorso anno. Accompagnando la festa con eventi di portata locale. Si tratta comunque di un passo avanti rispetto all’edizione del 2021, integralmente online. Del resto tante cose sono cambiate nell’arco dell’ultimo anno. A partire dalla diffusione dei vaccini, che hanno permesso la ripresa di numerose attività in presenza. Basti pensare alla riapertura dei Musei Civici, pur con ritardo rispetto al resto d’Italia. O agli spettacoli teatrali e alle sale cinematografiche del Comune.
Motivo per cui Venturini mostra ottimismo verso il futuro: «Vogliamo essere pronti per ripartire, la città soffre l'assenza di un turismo internazionale, quello di prossimità non è sufficiente - dice -. Servono tre cose: il rinnovo della cassa integrazione fino a giugno, ristori veri per i professionisti del settore e che sia dipanata la nebbia sulla croceristica, sono 5mila posti di lavoro».
Proprio il tema del lavoro è uno dei problemi più urgenti per la città di Venezia. Concluse le festività natalizie , il Capodanno e l’Epifania, Venezia in questi giorni si ritrova svuotata, quasi senza visitatori. In questi giorni ci sono alberghi praticamente senza clienti che devono comunque affrontare la spesa del personale, del riscaldamento, della corrente elettrica. Ragion per cui un hotel su due ha deciso di chiudere. Cancellare l’edizione 2022, o ripetere l’esperienza totalmente online, secondo l’assessore al turismo sarebbe stata l’ennesima mazzata alla città. «Come per il 2021», aggiunge Venturini, «anche quest’anno vogliamo mostrarci al mondo come una città pronta a ripartire con le attività in presenza». Terminato il Carnevale, partirà infatti il conto alla rovescia per la Biennale e poi per il Salone Nautico. eugenio pendolini
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