VENEZIA. La Procura gioca la carta del danneggiamento di sistema informatico (che, sulla carta, prevede una pena fino a 5 anni di reclusione) per cercare di arginare l’irruenza “graffitara” di Pasquale Aita, conosciutissimo clochard di Piazzale Roma.
Da quando è stato allontanato dallo spiazzo davanti alla Cittadella di Giustizia, sotto la cui tettoia d’ingresso ha per mesi messo su “casa” - decisione presa dopo il pugno in pieno viso rifilato a un giudice civile, che lo aveva ripreso per le sue grida - Pasquale ha preso a imbrattare nottetempo le vetrate, le mura, il marmo dell’ingresso del Tribunale con scritte spray cariche d’insulti contro il procuratore Cherchi, il presidente Zaia, il sindaco Brugnaro, ministri e parlamentari di ogni partito.