Hospice ancora chiuso e attese per i tamponi: a Portogruaro è polemica con Usl e Comune
Continua il presidio per chiedere la riapertura del servizio. Vindigni: «Il centrodestra non vuole disturbare Zaia»
Rosario Padovano
PORTOGRUARO. Hospice, tutto fermo al palo. Attese troppo lunghe per i tamponi, ma soprattutto mancata disponibilità per le visite più semplici, come una visita ortopedica.
Il presidio della sezione del Pd all’ospedale di Portogruaro, lunedì scorso, si è tradotto in una lunga serie di disagi, più o meno gravi, su cui i democratici portogruaresi intendono avviare una battaglia aspra, sia in consiglio comunale che ai vertici delle istituzioni regionali e dell’Asl 4.
Sulla riapertura dell’Hospice, chiuso da quasi due anni ormai, cioè da quando è esplosa l’emergenza Covid 19, il sindaco Florio Favero per ora non rilascia dichiarazioni. Il quadro a livello sanitario, fatto emergere dal Pd, è però abbastanza critico. I servizi ospedalieri, certo, non sono a rischio, ma si rivela una tendenza all’abbassamento della qualità nei vari reparti.
«Ci siamo resi conto che la situazione è peggiore del previsto» ammette il consigliere comunale Andrea Vindigni «a cominciare dalle prenotazioni al Cup. Le file sono interminabili. Più volte lo abbiamo denunciato in consiglio comunale. Sono state molte le persone che ci hanno avvicinato, raccontandoci le loro disavventura sanitarie».
Una di queste ha colpito Vindigni e gli altri democratici presenti. «Abbiamo raccolto lo sfogo di una donna che cammina aiutandosi con le stampelle ci ha riferito che aveva bisogno di una visita in Ortopedia. Al Cup le hanno risposto che non si assegnano visite e che deve risolvere il suo problema “in un’altra maniera».
È sull’argomento hospice, però, che monta la rabbia. «Noi abbiamo più volte sollevato il problema. Unico hospice aperto è quello di San Donà, dove due consiglieri comunali hanno dovuto accompagnare i loro parenti in punto di morte, perché non era aperto quello di Portogruaro. La convenzione con la residenza Francescon è scaduta il 30 dicembre. Sono trascorse, nel frattempo, due settimane di assoluto silenzio.
Ed è un silenzio che trasuda rabbia e stanchezza. Finché non viene ritirata la delibera sull’hospice unico in regione, approvata dalla Commissione sanità nell’estate 2020, il nostro hospice portogruarese non riaprirà».
Chiude: «Il centrodestra non vuole disturbare Luca Zaia e quindi non si batte per la riapertura dell’hospice. Il calcolo è facile, ma noi non lo accettiamo».
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